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Uccisa a bottigliate dal marito: Cinzia gli dava 50 euro a settimana, possibile movente economico

Giuseppe Pitteri, 65enne che ha ucciso la moglie Cinzia Luison a San Stino di Livenza, si è avvalso oggi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di fronte al Gip. Si era confidato con un amico lasciandosi sfuggire minacce per l’incolumità della vittima.
A cura di Susanna Picone
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C’è forse un movente economico alla base del femminicidio di Cinzia Luison, la donna di 60 anni uccisa a San Stino di Livenza (Venezia) dal marito Giuseppe Pitteri, 65enne da tutti chiamato Walter.

L’uomo, difeso dall’avvocato Ettore Santin, oggi si è avvalso oggi della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di fronte al Gip di Pordenone. La scorsa settimana non aveva partecipato all'udienza di convalida dell’arresto perché positivo al Covid-19 e quindi il giudice lo ha riconvocato, come da suoi diritti.

Come reso noto dalla Procura "l'uomo da alcuni mesi aveva un'amministrazione di sostegno in dipendenza di una pessima gestione delle proprie risorse economiche” ed è appunto su questo aspetto che si concentrano le ricerche degli investigatori.

Secondo quanto emerso, Cinzia Luison gli passava 50 euro la settimana (l’uomo pare avesse problemi di soldi a causa del vizio del gioco) e Pitteri si era confidato con un amico lasciandosi sfuggire delle minacce alla donna se non avesse potuto accedere a più soldi. L’amico però che ha ascoltato quelle confidenze non poteva immaginare un esito del genere.

la vittima Cinzia Luison
la vittima Cinzia Luison

Giuseppe Pitteri, autista di bus in pensione, ha confessato subito dopo l’omicidio, il 6 dicembre scorso. Cinzia Luison, nota parrucchiera che gestiva un salone a Blessaglia di Pramaggiore, è stata colpita più volte con una bottiglia. L’uomo stesso ha poi chiamato i carabinieri e confessato di aver ucciso la moglie. Ai militari, il 65enne avrebbe detto di aver perso la testa.

Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, Cinzia giaceva a terra, in posizione supina, con il volto completamente sfigurato e piena di sangue. Il medico legale ha collocato il decesso fra le 13 e le 13.30: "la causa della morte – aveva ricostruito la Procura – è stata ricondotta a un trauma cranico encefalico da azioni contundente protratta caratterizzata da estrema violenza".

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