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Uccide vicino di casa a coltellate e ne conserva il corpo in camera da letto: “Voleva violentarmi”

Tiziana Mirabelli ha ucciso a Cosenza il vicino di casa Rocco Gioffrè a coltellate e ne ha conservato il cadavere per tre giorni in un sacco nero nella sua camera da letto: “Mi sono difesa, voleva violentarmi”. La figlia della vittima: “Mia madre è morta 5 mesi fa, lui non restava mai da solo”.
A cura di Ida Artiaco
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È stata trasferita nel carcere di Castrovillari Tiziana Mirabelli, la 47enne attivista del movimento Prendocasa che ieri si è costituita ai carabinieri per aver ucciso lo scorso 14 febbraio a Cosenza Rocco Gioffrè, 75 anni, pensionato e suo vicino di casa.

I due vivevano sullo stesso pianerottolo in via Monte Grappa. La donna ha confessato di averlo attaccato più volte con un coltello da cucina all'addome e alla gola.

La dinamica dell'omicidio di San Valentino

Poi, ne ha conservato il cadavere in un sacco nero dell'immondizia nella propria camera da letto per 3 giorni, fino a ieri, quando ha infine deciso di raccontare tutto alle forze dell'ordine. Stando a quanto ha dichiarato al sostituto procuratore Maria Luigia D'Andrea, lo avrebbe fatto per "legittima difesa", contro quell'uomo che per l'ennesima volta aveva provato a violentarla.

Già in passato, infatti, Gioffrè avrebbe tentato degli approcci sessuali nei confronti della vicina di casa. L’avrebbe anche aggredita e minacciata, anche se lei non ha mai denunciato. Ed anche a San Valentino scorso con una scusa si sarebbe recato a casa della donna. La quale, però, avrebbe deciso di reagire.

Il procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, ha disposto per Tiziana il fermo per omicidio volontario. Nel corso dell’interrogatorio, Tiziana Mirabelli non ha fornito spiegazioni del perché avesse chiuso il corpo dell’uomo nel sacco. Gli inquirenti credono che la volontà della donna fosse quella di disfarsi del cadavere, magari con l'aiuto di qualche complice.

La figlia della vittima: "Non sentivamo papà da giorni"

A parlare nelle scorse ore è stata anche la figlia della vittima, che ai microfoni del Tgr Campania, ha raccontato che da martedì non riusciva a mettersi in contatto con il padre. "Ci siamo preoccupati giustamente, sapevamo che era a San Fili. Io ho provato a chiamare a San Fili ma non era lì. Poi si è preso tutti i soldi della cassaforte e sapendo che ha un figlio malato non lo avrebbe mai abbandonato. Noi venivamo tutti i giorni, dalla mattina fino alle 2 del pomeriggio rimanevo io mentre mia sorella c’era fino alla sera. Mio padre non restava mai da solo, mia madre è morta cinque mesi fa. I carabinieri non mi hanno voluto dire nulla. Io ero venuta a trovare mia sorella e mi è arrivata la notizia della sua morte".

Tiziana Mirabelli attivista al fianco dei più deboli

Tiziana Mirabelli, separata e con un figlio, è molto nota a Cosenza. Ha un passato e un presente da attivista, sempre al fianco dei più deboli. È stata infatti la protagonista di battaglie a favore di famiglie in difficoltà e a rischi sfratto. Si era anche buttata in politica cercando, nelle elezioni amministrative del 2016 con la lista "Adesso Cosenza"  ottenendo, però, soltanto 77 preferenze.

Anche se non mancano le ombre nel suo passato: pare ci sia un fascicolo che la riguarda per detenzione di sostanze stupefacenti.

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