179 CONDIVISIONI

Uccide la suocera a coltellate, chiesta perizia psichiatrica per Di Dio: “Era stato raccomandato Tso”

Chiesta la perizia psichiatrica per Laura Di Dio, la donna di 32 anni che ha ucciso a coltellate la suocera nell’Ennese. Secondo l’avvocato difensore Salvatore Timpanaro, vi sarebbero patologie che pregiudicano la capacità di intendere e di volere.
A cura di Gabriella Mazzeo
179 CONDIVISIONI
Immagine

L'avvocato difensore di Laura Di Dio, la 32enne che ha ucciso la suocera a coltellate nell'Ennese, ha chiesto in sede di incidente probatorio una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere della donna al momento del fatto. Secondo il legale Salvatore Timpanaro, infatti, la 32enne non sarebbe stata in sé al momento del delitto.

"Abbiamo trovato della documentazione clinica relativa a patologie psichiche abbastanza gravi di Di Dio – ha dichiarato a Fanpage.it nel corso di un'intervista telefonica -. I documenti ci fanno discutere in toto la capacità di intendere e di volere dell'imputata. Vogliamo inoltre che sia accertata anche la sua capacità processuale, ossia quella di partecipare al giudizio".

Stando a quanto asserito dalla difesa, non è applicabile la misura cautelare del carcere perché la 32enne risulterebbe "gravemente malata". Ad attestarlo sarebbero alcune carte risalenti ad almeno un anno fa.

"Per Di Dio è stato anche consigliato il TSO e non ne eravamo a conoscenza" ha ribadito l'avvocato. "Per noi la custodia in carcere non è applicabile, si tratta di una donna in difficoltà con un figlio piccolo. A nostro avviso qualunque perplessità sulla pericolosità può essere affrontata con altri provvedimenti".

Davanti agli inquirenti, Laura Di Dio avrebbe fornito motivazioni confuse sul movente alla base del delitto. Prima ha affermato di aver agito per difendersi dopo essere stata aggredita in casa della suocera e poi di aver pugnalato per prima la vittima dopo un litigio. "Era invadente nella mia vita privata – aveva spiegato alle autorità -. Voleva intervenire sull'educazione che impartivo ai miei figli".

Stando a quanto emerso finora, infatti, le due donne non erano mai andate d'accordo e vi erano già stati altri litigi. Nel 2018 la famiglia era stata protagonista di un altro fatto di cronaca: Laura Di Dio aveva assistito a una sparatoria tra il marito, Francesco Arnone, e il fratello Christian che era intervenuto per difenderla da maltrattamenti. Un punto che i legali stanno cercando di chiarire anche con il supporto degli assistenti sociali.

Nel frattempo Arnone ha dichiarato di non aver mai smesso di andare a trovare la moglie in carcere. Sarebbe stato il primo, secondo quanto sostenuto dall'avvocato Timpanaro, ad aver riconosciuto il suo disagio psicologico come causa del delitto.

179 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views