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Trovato a 150 km da casa: “Il medico mi ha detto di camminare”, multa di 400 euro

Trovato dai carabinieri di Agnone (provincia di Isernia) a 150 chilometri dalla sua abitazione, risponde: “Il medico mi ha prescritto di camminare molto”. L’uomo, residente in un comune dell’Abruzzo, aveva violato le prescrizioni dettate dalla pandemia da Coronavirus e per questo è stato denunciato e multato.
A cura di Biagio Chiariello
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I carabinieri di Agnone (Isernia) lo hanno trovato a 150 chilometri dalla sua abitazione, in un centro dell'Abruzzo. Alla domanda sul perché si trovasse lì, ha risposto: "Il medico mi ha prescritto di camminare molto". L'uomo, residente in un centro abruzzese, aveva violato le prescrizioni dettate dalla pandemia da Covid 19; tra le limitazioni in vigore per contenere la diffusione del virus vi è infatti il divieto di spostamento tra regioni fino al prossimo 15 febbraio. Per questo è stato denunciato. L’uomo probabilmente non si è reso conto di essersi allontanato così tanto dalla propria residenza e di essere ‘arrivato’ in Molise: aveva percorso decine e decine di chilometri a piedi.

Quando i militari del piccolo centro dell’Alto Molise lo hanno fermato gli hanno chiesto spiegazioni sulla sua presenza nei pressi di Agnone, lui si è giustificato spiegando che il proprio medico gli aveva prescritto di fare tanta attività motoria. Un invito preso davvero alla lettera visto che dai successivi controlli è emerso che si era allontanato di ben 150 chilometri dal proprio comune di residenza. Una scusa sicuramente originale che però non gli ha evitato una sanzione amministrativa di 400 euro. La prescrizione del medico non è stata considerata un motivo valido per spostarsi addirittura da una regione all’altra.

“L’emergenza sanitaria connessa alla nota pandemia – sottolineano dall’Arma – in atto ha introdotto, ormai quasi da un intero anno, rigide misure restrittive della libertà di movimento da rispettare al fine di mitigare il fenomeno epidemico. Così, anche azioni un tempo scontate, come ad esempio recarsi in un’altra regione, necessitano ora di validi motivi che giustifichino lo spostamento. Nonostante ciò, non mancano tuttavia episodi in cui coloro che sono deputati al controllo delle prescrizioni impartite dalle Autorità Nazionali e locali si sono sentiti rivolgere scuse quantomeno singolari”.

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