1.445 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Troppo bella per l’assunzione”: aspirante vigilessa fa causa al comune di Cesena

La 27enne si era classificata terza al concorso come agente della polizia locale. Il legale: “Battuta sessista del comandante”. Secondo la commissione che ha giudicato i candidati, la giovane presentava invece lacune nella preparazione.
A cura di Biagio Chiariello
1.445 CONDIVISIONI
Immagine

"Non sono stata assunta come vigilessa solo perché sono giovane e bella". Questo il motivo per cui una 27enne di Cesena, classificatasi terza al concorso della polizia locale, ha fatto causa al Comune per una presunta discriminazione.

Stamane la giovane è apparsa davanti al tribunale civile di Forlì, alla sezione del lavoro, per chiedere di essere reintegrata nella sua mansione di agente della polizia locale.

Dall'altra parte c'è il Comune di Cesena, nella persona del sindaco Enzo Lattuca, in una causa di lavoro perché venga dichiarato il diritto della ragazza all’assunzione nel corpo della polizia locale (o meglio alla trasformazione di un contratto di formazione e lavoro di 12 mesi da poco scaduto a un contratto a tempo indeterminato) eliminando gli effetti della "gravissima discriminazione di genere di cui è stata fatta oggetto la ricorrente".

Stando a quanto riporta il Resto del Carlino, l'aspirante vigilessa ad agosto avrebbe superato il concorso/bando per la polizia locale nel Comune di Cesena. Assunta assieme ad altri sette colleghi avrebbe dovuto tenere dopo un anno un colloquio per ottenere finalmente un’assunzione definitiva nel corpo della polizia locale cesenate.

Ma secondo la commissione presieduta dal comandante della polizia locale Andrea Piselli la 27enne "non aveva raggiunto le competenze tecniche necessarie per svolgere il servizio in autonomia". Evidenziava infatti delle lacune, si legge nel verbale della commissione, "con errori di sostanza con riferimento all’intera struttura della legge di depenalizzazione".

In altre parole, non era abbastanza preparata per poter essere assunta come agente. Ma la storia non finisce qui. La giovane contesta anche la battuta sessista detta, secondo il suo avvocato, dal comandante:

"Al termine della prova – continua il ricorso dell’avvocato forlivese – il comandante Piselli le avrebbe comunicato che a suo parere, data la sua avvenenza, subiva il fascino della divisa, che con il sorriso non avrebbe ottenuto gratificazione dagli utenti. Alludendo, de facto, che sarebbe stato meglio dedicarsi ad altre attività a lei più consone. Battuta salace cui la signora vigilessa – continua il legale – rispondeva da parte sua zittendo il comandante, comunicandogli che il lavoro per il quale ha studiato è quello dell’agente di polizia locale e non di modella". 

1.445 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views