Tronchetti Provera non diffamò De Benedetti: assolto con formula piena

Marco Tronchetti Provera, imputato a Milano per aver diffamato Carlo De Benedetti, è stato assolto con la formula piena "perché il fatto non costituisce reato". Non c’è diffamazione quindi. La sentenza è stata emessa oggi a Milano dalla quarta sezione penale. Il Presidente del Gruppo Pirelli era stato querelato per alcune affermazioni riportate dall'agenzia Ansa il 29 ottobre 2013. “Si può dire senza avere problemi che Carlo De Benedetti “è stato molto discusso per certi bilanci Olivetti e per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste italiane”. E aggiungere che “fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano e finì dentro per le vicende di Tangentopoli”. Parole che avevano portato ad una querela da parte dell’editore del gruppo Espresso.
Il pm Mauro Clerici aveva chiesto per Tronchetti Provera la condanna al pagamento di una multa di mille euro, la parte civile invece aveva chiesto un risarcimento di 500mila euro da devolvere in beneficenza. "Il mio commento è che la sentenza si commenta da sola", ha detto a caldo l'avvocato Tullio Padovani, difensore del presidente di Pirelli. Secondo la difesa di Tronchetti Provera, infatti, “la verità storica è assolutamente più negativa di quella raccontata” dal suo cliente, le cui dichiarazioni “corrispondevano al vero essendo state tutte puntualmente riscontrate e confermate”. “Leggeremo le motivazioni poi eventualmente faremo ricorso in appello”: ha invece affermato l’avvocato Carlo Federico Grosso, legale di Carlo De Benedetti, parte civile nel processo. Per l’avvocato Grosso, infine “si è trattato di un caso di diffamazione clamorosa e le frasi nel loro insieme erano gravemente diffamatorie”.