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Trento, bimba di 1 anno ricoverata per meningite: “È in isolamento, grave ma stabile”

Una bimba di 1 anno residente in Vallagarina è stata ricoverata in isolamento all’ospedale Santa Chiara di Trento per meningite da meningococco, patologia per la quale non aveva la copertura vaccinale. Le sue condizioni sono gravi ma stabili. Avviata la profilassi per i contatti più stretti, come conferma l’azienda sanitaria locale.
A cura di Ida Artiaco
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Caso di meningite a Trento, dove una bambina di 1 anno è stata ricoverata nei giorni scorsi all'ospedale Santa Chiara. La piccola, che nei giorni precedenti aveva avuto febbre alta e malessere, è arrivata al pronto soccorso in condizioni gravi ed è subito stata messa in isolamento nel reparto di terapia intensiva neonatale, dopo che i medici hanno confermato che si trattava proprio di meningite da meningococco. Stando a quanto riferito dall'azienda sanitaria locale, la piccola, residente in Vallagarina, non sarebbe stata vaccinata contro questa patologia. È stata predisposta la profilassi per i contatti più stretti, familiari e operatori sanitari che l'hanno presa in cura.

La stessa Usl ha anche precisato che in Trentino Alto Adige "i casi di malattia invasiva sono poco frequenti. Negli ultimi anni in media uno o due casi all'anno nella sola provincia, e si presentano come isolati. È prevista la profilassi farmacologica che consiste nella somministrazione di un antibiotico a tutti coloro che hanno avuto contatti stretti con il malato. I meningococchi sono germi che albergano frequentemente nel naso e nella gola delle persone dove di solito non causano disturbi o sintomi. In rari casi il meningococco può avere un comportamento aggressivo e determinare una malattia grave. La meningite è la presentazione più comune di malattia invasiva da meningococco". Solo la scorsa settimana era arrivata la notizia dell'ennesima vittima della meningite in Italia: si tratta di Andrea Montebello, deceduto a 21 anni all'ospedale di Pescara, dove era stato trasferito per febbre alta. Anche in questo caso, l'azienda sanitaria locale ha tenuto a precisare che "non esiste alcuna epidemia, essendo un ceppo particolare, un caso sporadico, circoscritto, legato alla reattività individuale del povero ragazzo".

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