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Pescara, Andrea muore a 21 anni per meningite fulminante. Il sindaco: “No a panico immotivato”

Andrea Montebello è morto a 21 anni per una meningite fulminante a Pescara. Sono stati invitati a sottoporsi a profilassi i contatti più stretti oltre ai ragazzi che come lui lo scorso sabato hanno partecipato ad una serata al Qube, che è stato chiuso in attesa di accertamenti. Sul caso è intervenuto il sindaco di Città Sant’Angelo Gabriele Florindi: “No a situazioni di confusione e panico immotivato”.
A cura di Ida Artiaco
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Andrea Montebello, 21 anni (foto da PescaraLive).
Andrea Montebello, 21 anni (foto da PescaraLive).

"Per evitare situazioni di confusione e panico immotivato si precisa che per ‘contatti ravvicinati‘ si intende un tipo di contatto abbastanza confidenziale e prolungato da poter permettere uno scambio di fluidi. Pertanto situazioni come quelle di un fugace incontro al supermercato o in altri locali pubblici non sono da considerare a rischio di contagio". È dovuto intervenire il sindaco di Città Sant'Angelo, Gabriele Florindi, per fare il punto sulla morte per meningite fulminante del 21enne Andrea Montebello registrata nella mattinata di ieri, mercoledì 1 maggio, all'ospedale Spirito Santo di Pescara, dove era ricoverato nel reparto di rianimazione. La notizia aveva fatto scoppiare il panico nella cittadina abruzzese: il ragazzo, che lavorava in un supermercato di Montesilvano, sabato sera aveva partecipato anche ad una serata in un locale di Pescara Vecchia, il Qube, che è stato chiuso in attesa di accertamenti, mentre i ragazzi che si trovavano con lui sono stati invitati a sottoporsi a profilassi.

"I sanitari hanno attivato la profilassi di prevenzione per tutti coloro che hanno avuto contatto e frequentato il ragazzo nei 7-8 giorni antecedenti il decesso. Solo chi ha avuto contatto ravvicinato con Andrea deve recarsi presso la guardia medica del distretto sanitario di Città Sant'Angelo", aveva scritto già ieri il primo cittadino sulla sua pagina Facebook, precisando successivamente a chi era indirizzato l'invito a sottoporsi al protocollo. "La possibilità del contagio, purtroppo, esiste", ha ribadito anche al quotidiano Il Centro Rossano Di Luzio, medico della direzione sanitaria Asl. "Ma va chiarito – ha aggiunto – che il rischio è limitato alle persone che sono state in rapporto diretto nell'ultima settimana con il paziente. E mi riferisco a contatti diretti e prolungati. Il meningococco è presente in un 15-20% della popolazione, ma nella stragrande maggioranza dei casi non provoca conseguenze letali. Nel bacino dell’ospedale di Pescara, registriamo in media tre-quattro casi l’anno". Il ragazzo era arrivato al pronto soccorso con i sintomi tipici della meningite, come febbre alta e malessere, che sono poi rapidamente degenerati. Analisi approfondite hanno confermato il decesso per sepsi da meningococco da Neisseria meningiditis. Analisi sul ceppo hanno poi confermato che a provocare la morte del ragazzo è stato il meningococco di tipo B.

Campioni sono stati inviati anche all'Istituto Superiore di Sanità e al Meyer di Firenze, centri di riferimento nazionale, per l'ulteriore tipizzazione del batterio. Intanto, nel pomeriggio di oggi, giovedì 2 maggio, alle 16:30 sono in programma nella Collegiata di San Michele Arcangelo i funerali del giovane. Ne hanno dato notizia la mamma Alessandra e il papà Maurizio, i nonni Franco e Donatina.

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