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“Ti piace la banana?”, prof insulta alunni ma li tiene buoni rubando per loro i compiti dei colleghi

Il docente condannato in primo grado a 6 mesi di reclusione con l’accusa di abuso dei mezzi di correzione. Alle ragazze riservava epiteti come “mongolfiera” e “salvagente” per le loro forme prosperose, ai ragazzi calci e lancio di oggetti.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Battute a sfondo sessuale sulle ragazzine sue alunne, ma anche botte, insulti e derisioni continue nei confronti dei ragazzi della stessa scuola in cui insegnava, anche se per lungo tempo nessuno avrebbe denunciato perché il prof avrebbe promesso aiuto nell'essere promossi ad esempio rubando per loro i compiti dei colleghi. Per questo un docente ormai 62enne, residente in un comune salentino, è stato condannato in  primo grado a 6 mesi di reclusione con l’accusa di abuso dei mezzi di correzione.

I fatti contestati risalgono a circa otto anni fa e cioè all’anno scolastico 2013-2014 quando, secondo l'accusa e il giudice monocratico del Tribunale di Lecce dove si è svolto il processo con rito abbreviato, l'uomo si sarebbe lasciato andare un po' troppo coi suoi alunni.

Secondo quanto ricostruito, frasi allusive a sfondo sessuale erano all'ordine del giorno. “Ti piace la banana matura, dura e lunga?” avrebbe chiesto ad esempio il prof a un ragazza dell'istituto alberghiero mentre ad altre riservava epiteti come "mongolfiera” e “salvagente” per le loro forme prosperose. Ripetuti i pizzicotti sulle guance e le braccia di un'altra studentessa mentre a due ragazzi avrebbe causato ferite e lividi.

A uno avrebbe lanciato una bottiglia colpendolo all’altezza dello sterno ad un altro avrebbe sferrato un calcio facendolo sbattere contro il muro e procurandogli un taglio in fronte. Tutti episodi passati sottobanco perché il professore pare promettesse interventi in loro difesa davanti agli altri insegnanti come nei consigli di classe. In una occasione ad esempio avrebbe rubato da una collega una copia delle tracce di una prova di scienza, consegnandola poi agli studenti in anticipo.

Per l'accusa di abuso dei mezzi di correzione, reato derubricato da quello iniziale di maltrattamenti, l'uomo è stato condannato ma con pena sospesa e non menzione anche se dovrà risarcire quattro alunni costituitisi parte civile. Per altri episodi è scattata l’assoluzione per la particolare tenuità del fatto.

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