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Terremoto Mugello, estesa la zona rossa: salite a 600 le persone fuori casa

È stata una notte tranquilla nel Mugello, dopo il terremoto di magnitudo 4.5 che ha colpito la zona vicino a Firenze, ma è salito a circa 600 il numero di persone che hanno dovuto lasciare le case. È quanto ha detto il consigliere delegato alla Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze Massimo Fratini, a seguito di un’estensione della zona rossa di Barberino di Mugello decisa dai Vigili del fuoco.
A cura di Susanna Picone
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Sono più di 600 le persone che a causa del terremoto nel Mugello hanno dovuto lasciare le loro case a seguito di un'estensione della zona rossa di Barberino di Mugello decisa dai vigili del fuoco. La notte tra l’8 e il 9 dicembre una forte scossa di magnitudo 4.5 ha causato paura in tutta l'area della città metropolitana e danni nei comuni più vicini all'epicentro. A dare gli ultimi aggiornamenti sul terremoto è il consigliere delegato alla Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze Massimo Fratini che ha fatto il punto della situazione a Radio Toscana spiegando che c’erano 236 cittadini censiti come sfollati fino alle 17 di ieri ma dopo cena altre 150 famiglie hanno dovuto evacuare le case ancora da controllare. "Intorno all'ora di cena però, in seguito a nuove e importanti verifiche tecniche, si è deciso di chiudere altre vie cittadine", ha ricostruito Fratini, sottolineando che quando i vigili si sono resi conto che non riuscivano a fare tutte le verifiche che avevano ipotizzato, hanno transennato alcune vie e le hanno rese zona rossa e sono andati a suonare a tutti gli appartamenti per far evacuare le persone e farle dormire fuori. "Alla fine – ha detto ancora – altre 150 famiglie, pari a circa 380 persone, sono state fatte uscire di casa quindi ci siamo trovati a dover gestire un potenziale carico di 236 sfollati censiti più altri 380 residenti, più coloro che avevano paura di rientrare in casa, pur non avendo avuto danni".

Controlli in corso dopo il terremoto a Firenze

Per Fratini, gestire quanto accaduto dopo il terremoto a Firenze, è stato uno sforzo immane perché appunto inizialmente erano 236 le persone che dovevano dormire fuori e si erano attrezzati per quel numero. "Devo dire che noi abbiamo un sistema di protezione civile e di volontariato veramente eccezionale, perché ci siamo attivati in modo veramente meraviglioso, con decine e decine di volontari che hanno contribuito alla riuscita di questa cosa", ha aggiunto ancora, sottolineando che per fortuna le persone che si sono presentate non sono state così numerose perché in tanti hanno trovato sistemazioni da parenti e conoscenti o in alberghi, "ma abbiamo dato da dormire a circa 500 persone, concentrate soprattutto all'autodromo del Mugello, all'interno dei paddock. E questo ci ha consentito di mettere a dormire lì quasi 200 persone, poi alcune palestre sempre di Barberino, poi qualcuno a Candiano, poi a San Piero a Sieve e Scarperia”. “Abbiamo fatto anche un po' di decentramento, perché le persone vogliono dormire il più possibile vicino a casa", ha spiegato ancora. I 380 in più fuori casa non sono tecnicamente "‘sfollati', sono persone invitate a uscire in attesa di approfondimenti. Stamani faranno gli accertamenti tecnici e faranno rientrare quelli che non hanno avuto danni in casa. Intanto, quella appena trascorsa, è stata fortunatamente una notte tranquilla nelle zone colpite dal terremoto. Dopo il forte sciame sismico che ha costretto molte persone a lasciare le case ci sono state poche scosse e tutte di bassa magnitudo. In via precauzionale, però, anche oggi le scuole sono rimaste chiuse nei comuni del Mugello teatro della sequenza sismica: niente lezioni a Barberino, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Marradi, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Scarperia San Piero, Vicchio e Vaglia.

Crollato controsoffitto nella chiesa di Barberino di Mugello

Dopo il terremoto nel Mugello, nel corso delle ore si sono specificati danni alle strutture del convento di Bosco ai Frati, a San Pietro a Sieve, dove il campanile risulta lesionato. La chiesa di San Silvestro nel centro di Barberino è stata gravemente danneggiata subito dal sisma, con il portico lesionato e il distacco della facciata dal corpo principale. Nel pomeriggio di ieri i carabinieri hanno messo in salvo le opere d'arte, portandole a Firenze, e lo hanno fatto appena in tempo perché la scorsa notte nella chiesa è crollato il controsoffitto come è anche accaduto a San Bartolomeo a Petrona, nel comune di Scarperia, dove è crollata la volta interna. La Misericordia di Borgo San Lorenzo ha chiesto verifica urgente per le crepe nella propria sede. È stata dichiarata inagibile la caserma dei carabinieri forestali, come inagibile è il municipio di Barberino.

Su Whatsapp fake news su nuove scosse

Nel frattempo, mentre ci si interroga su possibili altre scosse, ignoti hanno diffuso su Whatsapp messaggi allarmistici annunciando imminenti nuovi – e forti – terremoti: "È sciacallaggio sul panico delle persone, che così non sanno più di chi fidarsi. Crediamo che ci siano gli estremi per procedere e con gli altri sindaci stiamo procedendo a individuare i responsabili. Si potrebbe configurare il reato di procurato allarme", ha dichiarato il sindaco di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni. In particolare, il primo cittadino ha spiegato che stanno circolando due audio diffusi attraverso gruppi locali, in cui si annunciava una nuova scossa violentissima per ieri pomeriggio. "In questi casi di emergenza la cosa più importante è avere una corretta informazione", ha aggiunto il sindaco. "Questi soggetti invece, forse per farsi grandi davanti agli amici, millantavano chissà quali informazioni da parte della Protezione civile e questi messaggi hanno creato un notevole panico. Paura e disinformazione sono cose che possono fare più danni delle scosse".

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