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Terremoto Marche, sequenza di 130 scosse in 24 ore: “Ma le trivelle non c’entrano nulla”

Secondo l’Ingv sono state 130 le scosse sulla costa marchigiano-pesarese registrate da ieri, di cui 16 solo oggi. Ma secondo il presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche Piero Farabollini questi eventi non hanno nulla a che fare con le trivelle.
A cura di Ida Artiaco
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Nelle ultime 24 ore sulla costa marchigiano-pesarese, dove ieri c'è stato il terremoto di magnitudo 5.7 che ha creato panico tra la popolazione e danni, sono state registrate 130 scosse. È quanto ha reso noto l'Ingv nell'aggiornamento di questa mattina sulla sequenza sismica in atto nell'area.

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L'ultimo evento è stato registrato alle 08.47 di questa mattina con una magnitudo di 2.7. Solo nella giornata di oggi, alle 9, sono stati segnalati 16 terremoti.

Ma, nessuno di loro, sarebbe collegato alle trivelle. La precisione è arrivata dal presidente dell'Ordine dei Geologi delle Marche Piero Farabollini, dopo che in molti hanno fatto riemergere questa ipotesi, già più volte bocciata dagli esperti. L'ultima è stata Eleonora Evi, deputata e co-portavoce dei Verdi, che su Twitter ha scritto, precisando una sua precedente dichiarazione: "In aree già sismiche se metti le trivelle c’è un rischio maggiore di incidenti devastanti per l’ambiente".

Farabollini ha spiegato che il terremoto che ha colpito le Marche è "un evento che possiamo considerare normale per la nostra regione: la fascia costiera e marina è infatti una delle tre zone sismo-tettoniche delle Marche". Il geologo ha aggiunto il sisma avvenuto in mare "è uno dei più forti avvenuti in quest'area dal Novecento", pare addirittura dal terremoto di Senigallia del 1930 come ha confermato a Fanpage.it l'Ingv.

Queste faglie, ha aggiunto Farabollini, "possono produrre terremoti di magnitudo massima stimata di 6 a differenza delle faglie appenniniche dove si possono produrre sismi fino a magnitudo 7". Per cui, considerata la zona in cui si è prodotto, "il terremoto di ieri è stato molto forte". Il presidente dell'Ordine dei Geologi marchigiani ha poi chiarito cosa ha provocato la scia sismica che si è susseguita dopo la prima scossa: "È probabile che ce ne saranno altre anche nel corso delle prossime settimane. Sono i cosiddetti ‘after shock' che però non devono preoccupare perché, dalle osservazioni e dai dati storici in nostro possesso, non si tratta di eventi che possono portare a un'altra scossa forte".

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