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Terremoto in Emilia Romagna: scossa di magnitudo 4.2 a Piacenza, poi altre di assestamento

Alle 11 e 42 di oggi la terra ha tremato in Emilia Romagna. L’INGV ha comunicato una magnitudo di 4.2 nel piccolo centro abitato di Cerignale, in provincia di Piacenza, a 3 chilometri di profondità. Alle 13 e 16 c’è stata una nuova scossa, stavolta di magnitudo 3.5. Non si registrano danni, ma il sisma è stato avvertito anche a Milano e Genova.
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A cura di Davide Falcioni
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La terra trema in Emilia Romagna. Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata questa mattina a Piacenza. La scossa è stata distintamente avvertita dalla popolazione anche a Milano, La Spezia, Parma, Pavia, Reggio Emilia, Massa, Asti e Genova, ma non si registrano al momento danni né feriti. La notizia è stata confermata dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: l'epicentro è stato individuato a 6 chilometri dal piccolo borgo di Cerignale, a una profondità di 3 chilometri. Circa 12 ore prima (ore 22:02 italiane) un terremoto di magnitudo Ml 3.5 è stato localizzato nella stessa area.

Scosse d'assestamento nel piacentino: alle 13 e 36 una di magnitudo 3.5

Dopo la scossa principale delle 11 e 42 tutta l'area è stata interessata da ulteriore attività sismica. Alle 12 e 26 c'è stata una scossa di magnitudo 2 a Corte Brugnatella, poco dopo un'altra di magnitudo 2.6 nella stessa località, quindi alle 13 e 16 si è verificata una nuova scossa, stavolta di magnitudo 3.5 con epicentro a Cerignale.

INGV: "Area caratterizzata da sismicità moderata"

Spiega l'Ingv: "L'area interessata da questo evento sismico è caratterizzata storicamente da sismicità moderata, pur in un contesto di forte incompletezza storica delle informazioni disponibili. Allo stato attuale delle conoscenze, infatti, la storia sismica dell’area appare ragionevolmente rappresentativa solo per il XX secolo. Nella regione durante gli ultimi 100 anni vi sono stati eventi locali con intensità fino al V-VI grado della scala MCS". Sempre l'Istituto Nazionale di Geofisica aggiunge: "L’evento più rilevante della storia sismica dell’area, in termini di impatto materiale, è probabilmente quello di magnitudo Mw 4.6 del 23 dicembre 1980 (un mese dopo il terremoto dell’Irpinia), che produsse qualche danno lungo la fascia appenninica della parte orientale della provincia di Piacenza, in particolare l’alta Val d’Arda e l’alta Val Nure. Le località più colpite furono Castell’Arquato, Morfasso e Carpaneto Piacentino; la scossa fu molto forte e produsse qualche danno anche nella città di Piacenza. Le cronache giornalistiche coeve riferendosi genericamente all’area del Piacentino riportano che ci furono sporadici crolli di vecchie case e alcuni edifici dovettero essere sgomberati perché pericolanti e inagibili".

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