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Terremoto in Calabria, Ingv: “Record della regione per sismi distruttivi. Possibili nuove scosse”

Fanpage.it ha chiesto a Concetta Nostro, ricercatrice e sismologa dell’Ingv, quali sono le caratteristiche del terremoto registrato questa notte in Calabria, di magnitudo 4 e con epicentro ad Albi, in provincia di Catanzaro, e se bisogna aspettarsi nuovi eventi sismici: “Regione italiana tra le più sismiche, dopo la scossa più forte se ne sono registrate altre sei ma impercettibili. Che dopo un terremoto di questa entità ce ne possano essere degli altri è assolutamente possibile”.
A cura di Ida Artiaco
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La Calabria è una delle regioni più pericolose d'Italia dal punto di vista sismico e per tanto non deve sorprendere la scossa di magnitudo 4 registrata nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 gennaio a 6 chilometri da Albi, in provincia di Catanzaro. Il terremoto è stato particolarmente intenso, ha svegliato la popolazione dei comuni limitrofi, pur senza provocare danni, anche se oggi molte amministrazioni hanno deciso di tenere chiuse le scuole di ogni ordine e grado in via precauzionale. A spiegare a Fanpage.it cosa sta succedendo in quell'area è la ricercatrice e sismologa dell'Ingv, Concetta Nostro, alla quale abbiamo chiesto quali siano le caratteristiche di questo territori e se ci si può aspettare delle repliche o altre scosse di assestamento.

Come può spiegare il terremoto che si è verificato in Calabria questa notte?

"La Calabria è una delle regioni italiane più sismiche in assoluto, quindi fa parte della natura di quest'area avere terremoti di questo tipo. Ha anche il primato nazionale di terremoti distruttivi. La causa principale dei terremoti è poi sempre la stessa, cioè sono dovuti a processi di formazione in atto, che ci sono lungo tutta la Penisola, anche se qui avvengono in maniera più importante. Noi diciamo sempre che quando si verificano terremoti di magnitudo moderata, come quello di stanotte, che non ha provocato danni ma certamente ha svegliato la popolazione, sono utili per ricordare alle persone che vivono in un territorio sismico, affinché intraprendano azioni per migliorare la sicurezza degli ambienti in cui vivono e lavorano".

A cosa è dovuto questo elevato livello di rischio del territorio calabrese?

"Il processo che è in atto è molto contorto. Questa regione è caratterizzata dalla presenza di un processo di subduzione, per cui la placca ionica va sotto quella tirrenica e questo fa sì che la Calabria abbia caratteristiche ancora più complesse che il resto d'Italia, tanto è vero che di fronte ci sono anche fenomeni vulcanici e terremoti profondi. Quello di stanotte fa parte di un processo estensionale di tipo superficiale. La Calabria è un mondo a sé, con processi geologici e tettonici in atto molto più difficili che altrove".

Ci sono state altre scosse prima e dopo quella di 4.0?

"Prima della scossa più forte, che ha fatto svegliare i cittadini dei comuni limitrofi a quello di Albi, dove è stato segnalato l'epicentro, c'è stato un piccolo terremoto ieri all'ora di pranzo di magnitudo 1.2, precisamente alle 14:56. Poi dopo questo di magnitudo 4, rivalutata a 3.8 questa mattina, ce ne sono stati altri sei, di cui la magnitudo massima è stata di 1.6, quindi impercettibili. Nulla di importante da segnalare".

Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni? Ci saranno delle repliche?

"Che dopo un terremoto di questa entità ce ne possano essere degli altri è assolutamente possibile, anzi raramente è capitato di aver avuto un sisma di magnitudo 4.0 e niente successivamente. Quindi è probabile che ce ne possano essere altri nelle prossime ore o giorni, anche avvertiti. Quello che non possiamo ovviamente prevedere è se ce ne saranno altri più forti, ma non possiamo escluderlo, anche perché sappiamo che quell'area ha avuto storicamente dei sismi molto forti".

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