192 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Terremoto in Bosnia, il presidente Ingv spiega perché la scossa è stata avvertita in mezza Italia

Carlo Doglioni, presidente Ingv, a Fanpage.it: “Un terremoto di magnitudo 6 rilascia un’energia che può essere sentita fino a centinaia di chilometri. Altre scosse? La Terra ha tempi che non sono quelli dei nostri orologi”.
Intervista a
Carlo Doglioni, presidente di Ingv
A cura di Beppe Facchini
192 CONDIVISIONI
Foto Ingv
Foto Ingv

“Non si tratta di una scossa anomala, nel senso che fa parte del margine orientale dell'Adriatico dove la litosfera adriatica scende sotto le Dinaridi (catena montuosa che attraversa tutta l'ex Jugoslavia, ndr), cosi come scende al di sotto dell'Appennino. Il fatto che si sia avvertito fortemente anche in Italia è perché un terremoto di magnitudo 6 è in grado di rilasciare un'energia tale da essere sentita fino a centinaia di chilometri, un po' come avvenuto qualche anno fa a Amatrice, anche se per fortuna non ha provocato gli stessi danni”. Parola di Carlo Doglioni, presidente di Ingv, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il quale spiega così a Fanpage.it cosa è successo ieri sera, intorno alle 23, quando la terra ha cominciato a tremare in maniera molto forte dall'altra parte del Mar Adriatico, con le scosse avvertite praticamente lungo tutta la litoranea italiana di fronte a Bosnia e Croazia e non solo. Da Trieste a Bari, sono state tantissime le segnalazioni, che si sono susseguite al 115 anche in altre zone del Paese, da Napoli a Roma, fino a Trento, fortunatamente senza danni o conseguenze per cose o persone, almeno dalle nostre parti.

Carlo Doglioni (INGV)
Carlo Doglioni (INGV)

“Pochi anni fa c'era stato un altro evento simile a Durazzo, in Albania – prosegue Doglioni-: fa parte dello stesso sistema. Si tratta di strutture che si chiamano sovrascorrimenti, cioè delle zone dove la crosta si raccorcia. La convergenza tra l'Adriatico e le Dinaridi è di circa due tre millimetri all'anno e quindi ogni due o tre secoli, in vari segmenti, ci sono terremoti di questo magnitudo”. Dunque bisogna aspettarsi altre scosse simili? “Questo genere di terremoti danno sempre alcune repliche -risponde Doglioni-, già questa notte ce ne sono state alcune. Poi, in genere, succede che c'è una dilatazione di questi cosiddetti aftershock (termine anglosassone di definire le scosse di assestamento subito dopo l'evento sismico principale, ndr) e dopo tutto ritorna relativamente silente. Ciò però non significa che non ci possano essere altre scosse sia più a nord che più a sud dell'area dell'epicentro”.

Oltre che sul litorale adriatico del nostro Paese, come detto, la scossa di ieri è stata avvertita anche dal lato opposto. Al momento, il bilancio è di una vittima e diversi feriti in Bosnia. Alla domanda su quanto altro tempo bisognerà tenera alta la guardia, quindi, Doglioni risponde infine così: “La Terra ha tempi che non sono quelli dei nostri orologi. Il tempo geologico è qualcosa che dobbiamo ancora imparare a conoscere”. Tradotto: ancora per un po', meglio tenera alta la guardia.

192 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views