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Tenta il suicidio in carcere, 17enne salvato dagli agenti: “I detenuti minori sono i più fragili”

Un ragazzo di 17 anni ha tentato il suicidio nel carcere minorile di Cagliari. A salvarlo l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria.
A cura di Chiara Ammendola
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Ha preparato un cappio con delle lenzuola e poi si è appeso per il collo attaccandosi alle sbarre della finestra. Un ragazzo di 17 anni questo pomeriggio ha tentato il suicidio nel carcere minorile di Quartucciu, in provincia di Cagliari. A salvarlo dalla morte sono stati gli agenti di polizia penitenziaria presenti in istituto che sono prontamente intervenuti.

Intanto è stato lanciato l'allarme è il giovane detenuto è stato portato in infermeria prima dell'arrivo dei soccorritori che lo hanno visitato, per fortuna non ha riportato conseguenze e non è stato necessario per lui il ricovero. L'episodio di oggi però riaccende i riflettori su un tema fortemente discusso come quello dei suicidi nelle carceri italiane: da inizio infatti già 72 persone si sono tolte la vita.

Lo scorso venerdì, 29 ottobre, sono due i detenuti che si sono suicidati. Il giorno precedente un giovane detenuto è stato trovato impiccato nella sua cella del padiglione B, nella sezione “nuovi giunti” del carcere di Torino: era arrivato due giorni prima dopo essere stato arrestato per il furto di un paio di cuffie bluetooth.

“I detenuti minori sono i più fragili e perciò l’attenzione va decuplicata”, le parole del segretario generale della Federazione nazionale della sicurezza Cisl della Sardegna, Giovanni Villa che ha ringraziato gli agenti per il loro lavoro spiegando che si tratta “dell’ennesima vita salvata all’interno di un istituto penitenziario”.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha invece parlato di “una drammatica emergenza, una dolorosa sconfitta per ciascuno di noi e la conferma della necessità di occuparci da vicino del mondo penitenziario”, promettendo che “le urgenze del carcere” saranno una delle priorità.

Nell'ultimo dossier dell'Associazione Antigone si fa notare che "il fenomeno ha mostrato segni di preoccupante accelerazione, fino a raggiungere l’impressionante cifra di 16 suicidi nel solo mese di agosto, uno ogni due giorni. I numeri di quest’anno generano un vero e proprio allarme, non avendo precedenti negli ultimi anni. Non è facile trovare delle spiegazioni. Non è neanche facile trovare delle soluzioni. Di questo ne siamo consapevoli. Sappiamo anche che la vita carceraria è dura, genera sofferenza, esprime solitudini, produce desocializzazione e malattie. Va fatto tutto il possibile per modernizzarla, renderla più a misura di donna o uomo, per ridurre la distanza tra il dentro e il fuori"

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