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Stupro di gruppo a Catania, terminata l’udienza di convalida: interrogati i maggiorenni coinvolti

È iniziata nella mattinata di oggi, lunedì 5 febbraio, l’udienza per la convalida delle misure cautelari nei confronti del branco di 7 persone che ha aggredito e violentato nel parco di Villa Bellini, a Catania, una ragazzina di soli 13 anni il 30 gennaio scorso. Il legale di uno dei maggiorenni indagati: “Era lì per caso, aveva sentito le urla”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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immagine di repertorio
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Si è svolta nella mattinata di oggi, 5 febbraio, l'udienza di convalida delle misure cautelari nei confronti dei 7 componenti del gruppo che il 30 gennaio scorso ha aggredito e violentato una 13enne nei bagni pubblici della Villa Bellini di Catania, davanti al fidanzatino 17enne della vittima.

I sette fermati hanno tutti età comprese tra i 15 e i 19 anni e si tratterebbe di giovani di origine egiziana. Sono due le Procure che attualmente indagano: quella distrettuale e quella per i minori. L'interrogatorio di garanzia  è iniziato questa mattina nel Palazzo di Giustizia di Catania davanti al gip Carlo Umberto Cannella.

Le udienze a carico degli indagati sono terminate, ma il giudice deve ancora rendere nota la sua decisione in merito.Il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Anna Trinchillo hanno chiesto la convalida del provvedimento e l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro degli indagati e i domiciliari per il quinto indagato che durante le prime fasi dell'inchiesta ha collaborato per l'identificazione del gruppo di aggressori.

La violenza di gruppo nel parco di Villa Bellini

La vittima, una ragazzina di appena 13 anni, si trovava nei giardinetti pubblici con il fidanzato 17enne. Secondo quanto reso noto, il gruppo di 7 ragazzi di età tra i 15 e i 19 anni avrebbe seguito i due fidanzati per poi accerchiarli nei pressi dei bagni pubblici. Il 17enne è stato circondato e poi picchiato, mentre la 13enne è stata trascinata nei bagni pubblici e violentata. I due sono riusciti a fuggire in un attimo di distrazione del branco e sono stati soccorsi da alcuni passanti.

La 13enne ha poi denunciato il tutto alle forze dell'ordine. Il fidanzatino della vittima ha aiutato gli inquirenti ad identificare 5 persone del branco. Tre persone sono state identificate proprio dalla ragazzina, che le ha riconosciute in un confronto "all'americana" delle forze dell'ordine.

Secondo quanto reso noto, il quinto indagato, neo-maggiorenne, è l'unico ad aver collaborato per identificare gli altri. Il giovane viveva in una comunità per minori. Gli operatori si sono dichiarati sconvolti dall'accaduto. "Non credevamo che potesse fare una cosa del genere – hanno spiegato – non avevamo mai avuto motivo per crederlo". Il giovane avrebbe raccontato agli operatori cosa aveva fatto e questi ultimi lo avrebbero accompagnato poi in caserma dai carabinieri per collaborare.

Stando alle prime informazioni, due neo-maggiorenni indagati nel gruppo dei 7 aggressori avevano rispettivamente un impiego nell'edilizia e un tirocinio in procinto di iniziare. I due sarebbero arrivati i Italia pochi anni fa dall'Egitto ed entrambi sarebbero ancora in contatto con le famiglie di origine.

Le udienze di convalida dei 7 giovani indagati per violenza sessuale

Sono terminate le udienze di convalida dei fermi dei 7 giovani indagati per la violenza sessuale di gruppo. Alcune delle udienze previste per questa mattina si sono tenute sulle piattaforme online, mentre le altre si sono svolte in presenza. Davanti al Palazzo di Giustizia sono stati esposti due striscioni: "Femminestorie", "Sham officine coordinamento contro la violenza e contro il femminicidio" "Fright diritti senza confini"

L'avvocato di uno dei due maggiorenni indagati: "Aveva sentito gridare"

"Il mio assistito ha confermato quanto aveva detto prima, quindi è stato un interrogatorio lampo, ha spiegato che la sua presenza sul posto è stata del tutto casuale, era lì perché aveva sentito gridare. Ma qualunque altra valutazione al momento è prematura". A dirlo è l'avvocato Salvatore Ganci che assiste il ragazzo ai domiciliari per la violenza sessuale di gruppo. Il legale ha aggiunto che i ragazzi presenti sarebbero stati "tra i 7 e i 10", ma al momento il fermo ne indica 7. "Se ci sarà qualcosa in più – aggiunge – verrà fuori dalle indagini".

Secondo il penalista, il giovane si sarebbe "reso conto della gravità dei fatti subito", per questo ha parlato prima con gli operatori del centro e poi con i carabinieri.

Si è conclusa anche l'udienza davanti al gip per i minori per la convalida degli altri fermi eseguiti dai Carabinieri sui minorenni coinvolti nella violenza sessuale.  Il gip si è ritirato in camera di consiglio riservandosi la decisione.

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