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Studentessa trans denuncia discriminazione a scuola: “Umiliata da prof, si riferiva a me al maschile”

Il caso denunciato dalla 19enne Valentina Tamiso, studentessa del liceo artistico Marco Polo di Venezia. La preside della scuola parla di malinteso e ha chiesto alla giovane di avviare la carriera alias che permette agli studenti transgender di cambiare nome a scuola .
A cura di Antonio Palma
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“Ha iniziato dicendo che dovevo dirle buonasera, poi ha proseguito evidenziando il fatto che non mi doveva niente, neanche il nome. Continuava a riferirsi a me al maschile”, così una studentessa trans ha denunciato di essere stata vittima di discriminazione in classe da parte di una professoressa durante le lezioni al liceo artistico Marco Polo di Venezia, dove frequenta un corso serale.

Il caso giovedì scorso quando la studentessa transgender di 19 anni, Valentina Tamiso entra in ritardo in aula innescando un battibecco con l’insegnate.

“Sono entrata in classe con 10 minuti di ritardo, avevo il fiatone, ho spostato una tenda con vigore per arrivare a sedermi al mio banco. E da quel momento, apriti cielo. La prof ha cominciato a gridare contro di me in modo disumano” ha raccontato la studentessa a Il Mattino di Padova, innescando così anche le proteste del collettivo studentesco del Marco Polo, che ha indetto un’assemblea straordinaria per rimarcare la gravità dell’accaduto.

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“Continuava a riferirsi a me al maschile. Sono scoppiata in lacrime, sono uscita dalla classe piangendo e sono tornata dopo mezz’ora con l’intenzione di risolvere la situazione e chiarire. Invece ha continuato a tartassarmi, chiamandomi addirittura con il mio vecchio nome. Mi ha detto: ti conosco da 4 anni e non sei cambiato tanto".

Infine la professoressa, davanti a tutta la classe, le avrebbe dette di cambiare i documenti se voleva che si rivolgesse a lei al femminile. Quando i compagni di scuola sarebbero intervenuti, l’insegnante a quel punto si sarebbe scagliata anche contro di loro.

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Valentina che ha iniziato il suo percorso di transizione a 16 anni infatti non ha ancora avviato le pratiche di cambio sesso sui documenti e per questo si è sentita discriminata.

A gettare acqua sul fuoco è la preside della scuola che parla di malinteso e dice che la versione riferita dalla professoressa è differente da quella riportata dagli studenti. “La scelta di andare a impattare nella sua sfera dell’identità personale è pesante. Tanto più che in questa scuola è stato votato all’unanimità in consiglio di istituto l’avvio della carriera alias, prima scuola in tutta Venezia. Appena sono stata informata della situazione ho chiamato Valentina per chiarire che la possibilità della carriera alias da noi esiste e le ho chiesto di fare richiesta formale” ha chiarito la dirigente.

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