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Strage di Corinaldo, giudizio immediato per i sei ragazzi della “banda dello spray”

I sei giovani componenti della “banda dello spray“, accusati di omicidio preterintenzionale per la morte di sei persone nella discoteca di Corinaldo, la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, verranno processati con giudizio immediato. Il dibattimento, a cui potrebbe subito seguire una sentenza, si svolgerà il 13 marzo ad Ancona.
A cura di Davide Falcioni
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I sei giovani componenti della “banda dello spray“, accusati di omicidio preterintenzionale per la morte di sei persone nella discoteca di Corinaldo, la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, verranno processati con giudizio immediato. Il dibattimento, a cui potrebbe subito seguire una sentenza, si svolgerà il 13 marzo ad Ancona davanti alla Corte d’Assise: i sei ragazzi – tutti di età compresa tra i 19 e i 22 anni  e tutti residenti nel Modenese – sono Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah. Le accuse contestate – 46 capi d'imputazione – sono omicidio preterintenzionale plurimo e associazione per delinquere, lesioni personali gravissime e gravi, singoli episodi di rapine e furti con strappo in particolare di catenine d'oro ai danni di ragazzi.

A richiedere e ottenere il giudizio immediato è stata la Procura di Ancona: i sei giovani erano stati individuati dopo mesi di indagini e tratti in arresto il 2 agosto 2019 con l'accusa di aver utilizzato lo spray al peperoncino per commettere furti di catenine e preziosi ai coetanei che affollavano la discoteca “Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona. Quella notte, in attesa del concerto di Sfera Ebbasta, l'utilizzo dello spray in mezzo a centinaia di persone aveva scatenato una fuga caotica: nella calca morirono cinque adolescenti e una donna che aspettava fuori dal locale, mentre altre 200 persone rimasero ferite. Quella sera il locale era al completo per un concerto del trapper, che a causa della strage non si è mai tenuto: esibizioni del genere, frequentate soprattutto da adolescenti, erano le occasioni perfette per la “banda dello spray” per mettere a segno i colpi. Le indagini hanno accertato che avevano messo a punto un vero e proprio sistema, replicato in diversi locali in tutt’Italia.

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