102 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sparatoria Trieste, commenti choc su Facebook: “Sbirri di mer**. Ne muoiano altri”.

La denuncia di Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia: “Anche a fronte di una così immane tragedia, non si placa l’odio nei confronti delle forze dell’ordine”. Già sono quattro le querele presentate: l’ultima nei confronti di un'”infermiera di Mazzarino” che sul proprio profilo ha scritto: “Chi se ne frega degli sbirri morti. Morissero tutti nello stesso giorno, io festeggerei”
A cura di Biagio Chiariello
102 CONDIVISIONI
Immagine

Era già successo con il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. Stavolta ad essere presi di mira dai leoni di tastiera di turno sono i due agenti uccisi nella Questura di Trieste. "Chi se ne frega degli sbirri morti. Morissero tutti nello stesso giorno, io festeggerei". È solo l’ultimo degli scioccanti commenti apparsi su Facebook nei confronti di Matteo Demenego e Pierluigi Ratta. A postarlo sarebbe stata una donna, originaria di Mazzarino, così come scrive sul suo profilo, "e da quanto emergerebbe dal sito dell'Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta, sarebbe un'infermiera".

La denuncia del Sap

Lo riferisce Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia: "Dopo le tre querele annunciate ieri, oggi ne abbiamo preparato altre quattro presso le procure di Caltanissetta, Trapani e Campobasso, nei confronti di altrettante persone. Anche a fronte di una così immane tragedia, non si placa l'odio nei confronti delle forze dell'ordine. Continueremo a chiedere la punizione degli autori di tali nefandezze".

I commenti choc contro gli agenti uccisi a Trieste

“Sbirri di me**a, adesso per vendicare il povero Stefano Cucchi devono sbranarvi in gabbia. È quasi arrivato il vostro momento. Vi voglio proprio vedere me**e secche […] Spero che incontrate chi vi sottomette a dovere dalla mattina alla sera. Me**e, le notti saranno lunghe e non vi devono dare tregua, vi devono mangiare vivi”. E ancora: Suca*e sbirri di mer**a, più forte di prima”. E infine: Due sbirri sono stati uccisi e a me non me ne frega un ca**o. Morte a loro e salute a me”. Questi i tre commenti a cui hanno fatto seguito le querele a cui fa riferimento Paoloni. “Non c’è limite all’indecenza. I nostri colleghi Demenego e Rotta erano morti da solo poche ore e sul web, più di qualcuno, ha pensato di spargere odio offendendo la loro memoria e il loro sacrificio. Come sempre non siamo rimasti a guardare e li abbiamo denunciati alla procura della Repubblica”, ha dichiarato il segretario generale del Sap.

“Non è tollerabile – ha aggiunto – gioire per la morte di due poliziotti e augurarsi che sciagure del genere si ripetano con maggiore frequenza, solo per dare sfogo a pensieri dettati da una ideologia insana e antipolizia. Ci auguriamo che siano presi giusti provvedimenti nei confronti di queste persone. Lo dobbiamo alla memoria dei colleghi e al dolore dei loro familiari”.

102 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views