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Siracusa, identificata la donna trovata carbonizzata in un parco: “Soffriva di problemi psichici”

Angela Pollini, 45 anni, si sarebbe data fuoco nel parco di Lentini durante la messa in onda della finale della Coppa del Mondo. Secondo gli inquirenti, la donna era già stata sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio
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Il cadavere carbonizzato ritrovato nel parco Emanuele Ferraro, a Lentini (Siracusa) ha ora un nome e un cognome: si tratterebbe della 45enne Angela Pollini, residente nei pressi di Siracusa. La donna sarebbe già stata sottoposta in passato a trattamento sanitario obbligatorio.

Sulle dinamiche del decesso, invece, si sta ancora indagando: stando a quanto riferito da fonti investigative a Fanpage.it, la pista privilegiata sarebbe al momento quella del suicidio. Secondo un a prima ricostruzione, la donna si sarebbe procurata la benzina per poi darsi fuoco nel parco.

A testimoniarlo, anche alcune immagini delle telecamere di sicurezza della zona che hanno ripreso la donna con in mano alcune taniche. La 45enne, che soffriva di problemi psichici, avrebbe agito nel pomeriggio durante la messa in onda della finale della Coppa del Mondo.

Quando i residenti della zona si sono accorti di lei, non vi era già più nulla da fare. I carabinieri hanno rinvenuto il corpo poco dopo le 18 ed è emersa quasi subito la pista del suicidio.

Sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118 e un medico legale incaricato dalla Procura di Siracusa per effettuare una prima ispezione cadaverica atta ad accertare le cause della morte.

Le forze dell'ordine hanno subito visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona alla ricerca di indizi. Quanto ripreso avrebbe avvalorato per il momento la pista del suicidio.

Si indaga sul passato della 45enne della quale per ora si conoscono solo nome, cognome e trascorso clinico. Chi indaga sta cercando di ricostruire le frequentazioni della vittima per ricostruire la sua vita privata.

Stando a quanto per ora reso noto, la donna viveva in una condizione di isolamento sociale. In passato era stata già sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio.

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