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Sesso con pazienti come “cura” contro il tumore, Miniello resta libero: “Non violava la loro libertà”

Il Tribunale del Riesame di Bari ha confermato la revoca dei domiciliari per Giovanni Miniello, il ginecologo accusato di aver provato a curare alcune pazienti con la “terapia del sesso”. L’avvocato difensore: “Dimostreremo la sua innocenza”.
A cura di Ida Artiaco
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È stata confermata oggi la revoca dei domiciliari per Giovanni Miniello, il ginecologo 69enne, arrestato nel novembre del 2021 dopo essere stato accusato di violenza sessuale aggravata su due pazienti, per averle molestate durante le visite.

La decisione è stata presa dal Tribunale del Riesame di Bari. L'arresto era stato revocato dal gip il 22 aprile 2022 e sostituito con l'interdizione dalla professione (dalla quale era già sospeso) per 12 mesi. Anche contro questa decisione i pm avevano presentato appello, ma il Tribunale l'ha respinto confermando anche in questo caso l'operato del gip.

Miniello è attualmente a processo per violenza sessuale su 20 donne, tutte sue pazienti, alle quali aveva proposto una terapia sessuale contro il papilloma virus e per prevenire il tumore all'utero. 

Con il primo appello contro la decisione del gip di escludere i gravi indizi di colpevolezza quanto alla ‘terapia del sesso', concedendo i domiciliari per i soli due episodi di violenza compiuti durante le visite ginecologiche, la Procura aveva chiesto il carcere per il ginecologo. Il 30 dicembre 2021 il Tribunale della Libertà di Bari ha rigettato l’appello dei pm, che hanno quindi presentato ricorso in Cassazione, la quale ha disposto l’annullamento con rinvio.

Tuttavia, secondo i giudici del Riesame l'aver proposto loro questo tipo di "cura" non ne avrebbe inficiato "la loro libertà di autodeterminarsi, né c'è stato abuso della condizione di inferiorità psichica in cui si trovavano le donne che pensavano di essere malate".

Per questo il ginecologo resta libero. Soddisfazione è stata espressa dalla difesa di Miniello, rappresentata dall'avvocato Roberto Eustachio Sisto. I due provvedimenti del Tribunale del Riesame, ha commentato il legale, "dimostrano, ancora una volta, con pacatezza, l'assoluta necessità dell'accertamento giudiziario prima che il circo mediatico possa distruggere vite, famiglie, futuro. Dopo l'intervento di otto diversi magistrati che hanno sancito l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, sono certo che con queste importanti ulteriori due decisioni possa, a ragione, dirsi chiusa la fase cautelare, così consentendo di affidare al dibattimento ogni approfondimento teso a dimostrare l'assenza di penale responsabilità del professor Giovanni Miniello".

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