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Scuola, come cambia l’ora di educazione fisica: no a calcio e basket, meglio sport all’aperto

Rivoluzione nell’ora di educazione fisica a scuola dopo la riapertura in programma il prossimo 14 settembre secondo le indicazioni del Ministero dell’Istruzione. Secondo le indicazioni del Comitato tecnico scientifico, si dovranno prediligere gli sport individuali e all’aperto al posto di quelli di contatto ed eventuali attrezzature andranno sanificate, ma è ancora caos sull’uso della mascherina.
A cura di Ida Artiaco
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Tra le tante novità che studenti e professori si troveranno a fronteggiare dal prossimo 14 settembre, quando secondo le indicazioni del Ministero dell'Istruzione, riapriranno le scuole dopo sei mesi di stop a causa del lockdown per contenere l'emergenza Coronavirus, c'è quella che riguarda l'ora di educazione fisica. Si tratta di una piccola rivoluzione, che prevede, tra le varie cose, l'invito a prediligere sport individuali, al posto di quelli di contatto, come calcio e basket, per garantire la sicurezza di tutti. È quanto previsto dalle indicazioni contenute nel verbale del Comitato tecnico scientifico dello scorso 28 maggio in vista della ripresa delle lezioni. Ecco come sarà l'ora di educazione fisica a scuola dal 14 settembre.

No a sport di gruppo, sì a quelli all'aria aperta

Secondo le indicazioni degli esperti, i docenti devono prediligere sport individuali e all'aria aperta per l'ora di educazione fisica. Addio, dunque, almeno per il momento alle partite di calcio e basket. Nel caso in cui gli esercizi si svolgano al chiuso in palestra "dovranno essere garantiti adeguata areazione e un distanziamento interpersonale di almeno due metri" per garantire la sicurezza di tutti. È vero, infatti, che non c'è pericolo di trasmissione del virus tramite il sudore, ma resta il problema delle goccioline emesse respirando o con tosse e starnuti. Quindi bisognerà prestare attenzione ancora maggiore all’igiene personale e delle mani evitando di portarle a naso e bocca.

Uso della mascherina

Ai professori è consigliato di indossare sempre la mascherina chirurgica, mentre per quanto riguarda gli alunni non è ancora chiaro se ci sarà o meno l'obbligo di utilizzo. Ma per Paolo D'Ancona, dell'Istituto superiore di Sanità, "le lezioni di ginnastica prevedono spesso un’attività fisica intensa e rappresentano una delle eccezioni rispetto all’uso della mascherina che non andrà dunque indossata, come anche durante i pasti, per favorire una corretta respirazione", come ha spiegato al Corriere della Sera. Dunque, è possibile che si potrà svolgere l'ora di educazione fisica anche senza la mascherina, ma si attendono chiarimenti su questo punto .

Zaini e attrezzi

Per il resto, dovrebbero valere le regole già in vigore da giugno per le palestre.Tutte le attrezzature dovranno essere sanificate. Si ricorda, poi, che è importante calzare scarpe dedicate allo sport e, se si effettua il cambio, è consigliabile riporre gli indumenti in una borsa/zaino personale senza lasciarli negli spazi pubblici. Ciò che non dovrebbe essere fatto sono comunque gli sport da contatto, quindi calcio, volley e basket. "In alternativa – ha specificato al quotidiano di Via Solferino Antonio Paoli, ordinario di scienze dell’esercizio fisico e sportivo all’università di Padova – gli insegnanti possono lavorare sulla tecnica, ad esempio per il basket palleggi e tiri. In questo periodo di insicurezza le lezioni possono essere riprogrammate e risultare ugualmente efficaci".

Cosa ne pensano gli studenti

Queste sono solo alcune delle novità che riguardano la riapertura della scuola in programma il prossimo 14 settembre. Le norme anti-Covid preparate per il ritorno in classe alla maggior parte
degli studenti sono "indigeste" ma in tanti sono comunque disposti ad accettarle, comprendendo le ragioni che hanno portato ad adottarle. È quanto emerge da un sondaggio svolto da Skuola.net su un campione di 5mila ragazzi di scuole medie e superiori. Un esempio su tutti è dato dal paventato obbligo di far indossare la mascherina agli studenti per tutta la giornata scolastica (se non si riesce a garantire il distanziamento). Nell'opinione pubblica è scontro aperto ma le divisioni non mancano neanche tra i ragazzi. Circa 1 su 3 si oppone in maniera netta dicendo di essere sicuro di
non sopportarla per tutto quel tempo, mentre il 47% (la fetta più consistente) confessa il proprio disagio pur capendo il senso di un eventuale provvedimento in tal senso. Ma c'è un 20% che approverebbe in toto la scelta: con la mascherina si sente più protetto. Stesso discorso per quanto riguarda il distanziamento: sull'ipotesi ad esempio, di separare in gruppi le classi più numerose, il 27% dice che la vivrebbe malissimo mentre il 47%, pur non essendo d'accordo, si adeguerebbe.

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