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Scomparso e poi ritrovato, aveva smesso di parlare: Antonio ora sta bene ed è tornato a casa

Sta meglio ed è tornato per il momento a casa Antonio Zangaro, 30enne di Corigliano Calabro che aveva fatto perdere le sue tracce per diversi mesi e poi una volta ritrovato aveva smesso di parlare. Il papà a Fanpage.it: “Adesso è tutto finito”.
A cura di Francesca Lagatta
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Antonio Zangaro. Fonte foto: Facebook
Antonio Zangaro. Fonte foto: Facebook

Il suo caso aveva tenuto tutti con fiato sospeso. Antonio Zangaro, 30enne di Corigliano Calabro trasferitosi in Germania dal 2016, aveva fatto dapprima perdere le sue tracce per diversi mesi, poi, una volta ritrovato, la sua vicenda era piombata nuovamente nel mistero. Antonio aveva smesso di parlare e sembrava indifferente al mondo circostante, tanto da finire sotto osservazione in ospedale, dove è rimasto per più di un mese. Ora Antonio è finalmente tornato a casa e piano piano sta recuperando la sua serenità, circondato dall'affetto dei suoi cari. Seppure stanco e provato, Antonio sta riprendendo in mano la sua vita ed è al corrente di ogni cosa. Fanpage.it ha sentito nuovamente il suo papà, stavolta il figlio era seduto accanto a lui e dall'altro capo del telefono ci ha ringraziato per aver contribuito al suo ritrovamento.

Le condizioni di Antonio

Antonio è stato dimesso mercoledì scorso da un ospedale italiano e ha potuto raggiungere nuovamente Ingolstadt, la località tedesca sulle rive del Danubio in cui vive da sei anni e dalla quale si era misteriosamente allontanato ad agosto scorso. Venerdì prossimo, però, dovrà rientrare nuovamente in ospedale per degli accertamenti, anche se il suo stato di salute non desta particolare preoccupazione. Antonio è molto provato per quello che è successo, ha ancora la voce flebile, ma è felice di essere tornato a casa ed ha tutte le intenzioni di ricominciare da zero.

I motivi dell'allontanamento

Fin da subito è sembrato chiaro che il suo fosse un allontanamento volontario. L'enigma, invece, è il motivo che lo ha spinto per circa sei mesi a far perdere le sue tracce, nonostante il legame con la famiglia, che vive a pochi passi dalla sua abitazione, e una vita apparentemente tranquilla. Inizialmente si era ipotizzata la crisi personale aggravata dalla pandemia, sfociata nella frequentazione di una comunità religiosa alla periferia di Palermo in un momento di particolare fragilità emotiva. Ma da quanto riferisce il papà non sarebbe questo il motivo dell'allontanamento. Franco Zangaro, con il figlio al suo fianco, si limita a dire che "in questi mesi Antonio ha conosciuto il bene e il male, ha fatto la sua esperienza, adesso è tutto finito". Per dovere di cronaca è necessario sottolineare che al momento del ritrovamento, avvenuto nella città veneta di San Donà di Piave agli inizi di febbraio, gli esami a cui è stato sottoposto il giovane hanno escluso la presenza di alcool o stupefacenti nel suo corpo.

Nessun indagato per la vicenda

Durante la sua assenza erano state aperte due indagini, una in Germania e l'altra in Italia, quest'ultima con un esposto presentato nella caserma di Corigliano Rossano, la città calabrese in cui il giovane viveva prima del trasferimento e dove era tornato durante un viaggio qualche mese prima della scomparsa. La ricostruzione degli inquirenti ha accertato, senza ombra di dubbio, che si è trattato di allontanamento volontario.

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