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Rende, il docente che si è dato fuoco non protestava per il green pass, familiari: “Era vaccinato”

“Il gesto non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass”, spiegano i parenti del 33enne dopo le speculazioni no vax sul tragico gesto.
A cura di Antonio Palma
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Il docente che si è dato fuoco a Rende, davanti alla caserma dei carabinieri, non stava protestando per il green pass come alcuni gruppi no vax hanno continuato a ripetere sui social speculando sul grave gesto. Il 33enne  F.C. era già vaccinato da tempo con due dosi di vaccino anti covid e presto avrebbe fatto anche la terza, come prevedono i protocolli sanitari, dunque aveva tutte le carte in regola per lavorare nella scuola. A metterlo in chiaro è stata la stessa famiglia dell'uomo, ora ricoverato in gravi condizioni nel Centro grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli. Attraverso una nota diffusa dal loro legale, la famiglia, che fin dal primo momento ha chiesto il massimo riserbo sull'accaduto, sulle condizioni dell'uomo e i motivi del gesto, ha deciso di intervenire per ribadire che è destituita di ogni fondamento l'ipotesi di un gesto dimostrativo di protesta contro le restrizioni per i no vax.

Il docente che si è dato fuoco era vaccinato covid

“Spiace che siano state diffuse notizie infondate circa le motivazioni del gesto e che si stia speculando su una vicenda che richiederebbe il giusto rispetto e un doveroso silenzio” fanno sapere i parenti dell'uomo che, a seguito dei fatti, ha riportato ustioni su oltre il 70 per cento del corpo. “Il gesto non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass, visto che al nostro parente erano già state inoculate le prime due dosi di vaccino e si era in attesa della terza" aggiungono nella nota i familiari, ribadendo ancora una volta la volontà di mantenere il massimo riserbo sui fatti che hanno spinto l'uomo al grave gesto. "Chiediamo silenzio e rispetto del dolore e della privacy, purtroppo già ampiamente violata, anche per consentire al personale sanitario di agire nel migliore dei modi e senza alcuna pressione mediatica” conclude la nota.

Il 33enne ricoverato in terapia intensiva

A chiedere rispetto e silenzio sulla tragedia era stato ieri anche il Sindaco di Rende, Marcello Manna. Parlando proprio delle diverse teorie che si sono diffuse su social e nel mondo no vax, il primo cittadino a Fanpage.it aveva dichiarato: "Al momento nessuno sa quale siano i motivi e comunque prima di diffondere certe teorie si dovrebbe essere certi di ciò che si dice onde evitare ulteriori danni". Il 33enne intanto resta ricoverato in terapia intensiva e presto potrebbe essere operato attraverso un intervento con innesto di cute da donatore.

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