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Rave party di Capodanno ad Arezzo: 500 ragazzi al raduno abusivo, ferito un residente della zona

Centinaia di ragazzi hanno preso parte nella notte di Capodanno a un rave party abusivo nei pressi di Arezzo. Un residente della zona è rimasto ferito a seguito di una lite con uno dei partecipanti.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
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Circa cinquecento ragazzi arrivati da ogni parte d'Italia hanno preso parte a un rave party sull'Alpe di Poti, montagna che sovrasta Arezzo, in Toscana. I partecipanti al rave abusivo si sono ritrovati in un casolare che si trova vicino alla ex fabbrica di acque Fontemura. I partecipanti sono arrivati da ieri sera, vigilia di Capodanno, per trascorrere poi l'intera nottata ballando: per l'occasione gli organizzatori avevano portato casse e tutta l'attrezzatura per riprodurre musica ad alto volume.

Un residente ferito da un partecipante dopo una lite

Le forze dell'ordine hanno cercato di bloccare il flusso di auto dei partecipanti istituendo dei posti di blocco, ma è servito a poco. La festa è andata avanti per tutta la notte anche se la presenza delle forze dell'ordine ha evitato particolari situazioni di tensione. Da registrare però il ferimento di un residente della zona. È successo tutto a seguito, a quanto pare, a una lite tra l'uomo e uno dei partecipanti al rave, che aveva parcheggiato il suo camioncino di traverso ostruendo il passaggio al residente. Quest'ultimo sarebbe stato colpito in faccia con la portiera del veicolo ed è stato poi medicato per lievi ferite: si è poi rivolto alle forze dell'ordine che presidiano l'area.

Il rave party si è svolto in una zona quasi disabitata: più che per problemi di ordine pubblico per i residenti la preoccupazione in questo caso è stata per gli assembramenti e per la salute dei partecipanti, che però nonostante l'intervento delle forze dell'ordine – sul posto ci sono polizia, carabinieri e guardia di finanza – anche in mattinata, quando sono iniziate le operazioni di identificazione e sgombero dei presenti, non sembravano voler andare via. Le operazioni di sgombero si sono successivamente concluse, come comunicato dalla Questura di Arezzo in una nota: diversi i soggetti identificati nei cui confronti si procederà con le contestazioni a livello amministrativo e penale.

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