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Processo Saviano: “Salvini escluso come parte civile. Meloni non sarà testimone, teme il confronto”

Roberto Saviano ha reso noto al termine della terza udienza del processo che lo vede imputato per diffamazione contro la premier Giorgia Meloni che “Matteo Salvini è stato escluso come parte civile dal procedimento. Meloni teme il confronto”.
A cura di Ida Artiaco
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"Quella di oggi è stata un'udienza importante perché è stato escluso Matteo Salvini come parte civile del processo: non poteva presentarsi, a norma di legge come è stato discusso, parte civile".

È quanto annunciato dallo scrittore Roberto Saviano al termine dell'udienza per il processo che lo vede imputato per diffamazione contro la premier Giorgia Meloni per aver usato il termine "bastarda" in relazione alle politiche anti immigrazione e alla gestione dei porti italiani.

Proprio Meloni, parte lesa, non compare però nella lista di persone da ascoltare presentata dal pm Pietro Pollidori. Su questo punto, l'autore di Gomorra ha commentato: "È incredibile, non è stata chiamata dal pm né dalla parte civile. Io mi ritroverò a dover rispondere del reato di cui mi accusano e non ci sarà la possibilità del confronto con il primo ministro che probabilmente teme una certa debolezza in questo processo perché, qualora ascoltati, dovranno comunque rispondere delle scelte politiche fatte in questi anni che sono la materia del mio giudizio dato nei loro confronti".

Questa mattina, poco prima della terza udienza del processo, Saviano aveva scritto su Facebook: "Non posso sottrarmi – non sono un parlamentare o un ministro e non godo di alcuna immunità – e soprattutto non voglio. Sarà un processo importante in cui chi mi porta alla sbarra ha da perdere molto più di me".

Era il 2020 quando Meloni, all'epoca semplice parlamentare, presentò querela nei confronti dello scrittore. Il fatto risale a una puntata del programma di La7 Piazza Pulita, nella quale si discuteva di politiche migratorie. L'episodio in particolare riguardava il caso di un bambino di sei mesi, originario della Guinea, annegato nel Mediterraneo. Lo scrittore rischierebbe fino a 3 anni di carcere.

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