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Precipitò dal sesto piano dell’Hotel, il giudice: “Non fu suicidio, volevano stuprarla”

La 23enne Martina Rossi precipitò dalla stanza di un hotel a Palma di Maiorca e i giudici spagnoli stabilirono che fu un suicidio, ma la Procura di Genova indaga quattro giovani italiani.
A cura di A. P.
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Nell'agosto del 2011 la 23enne Martina Rossi precipitò dal balcone dell'hotel dove si trovava in vacanza con le sue amiche a Palma di Maiorca  in Spagna, e la sua morte fu subito liquidata dagli inquirenti iberici come un suicidio. Quella ricostruzione dei fatti però non convinse i magistrati italiani che sul caso invece hanno continuato ad indagare arrivando, a quasi tre anni di distanza, ad una conclusione diametralmente opposta: la ragazza sarebbe caduta per sfuggire ad un tentativo di stupro. La Procura di Genova che coordinava l'inchiesta, infatti, ha emesso oggi quattro avvisi di conclusione indagini nei confronti di altrettanti ragazzi di Arezzo accusati di essere coinvolti nella morte della 23enne genovese. Due di loro, che vivono a Castiglion Fibocchi, sono accusati di omicidio colposo come conseguenza di altro reato, omissione di soccorso e tentata violenza sessuale, mentre gli altri due, che vivono ad Arezzo, sono accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni al pubblico ministero.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti italiani, la giovane, che insieme ad alcune amiche aveva conosciuto il gruppo degli aretini in vacanza, la sera in cui è morta si trovava in stanza con i due ragazzi accusati della sua morte. Ad un certo punto ci fu un tentativo di violenza per  sfuggire al quale Martina precipitò dal sesto piano dell'Hotel spagnolo. Il fascicolo per omicidio sarà ora trasmesso alla Procura di Arezzo per competenza, mentre quello per la falsa testimonianza al momento resta a Genova.

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