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Pianificano rapina alle Poste, ma i carabinieri li arrestano in strada prima del colpo

Tre uomini sono stati tratti in arresto dai carabinieri di Penne con una azione messa in atto con un posto di controllo prima di una rapina in un ufficio postale di Tuttivalignani.
A cura di Biagio Chiariello
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Stavano per rapinare un ufficio postale, ma sono stati arrestati in flagranza dai carabinieri con l’accusa di tentata rapina aggravata in concorso. È accaduto in provincia di Pescara. Le indagini condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Penne e coordinate dal pm Andrea Papalia della Procura locale, hanno permesso di intervenire prima che il reato si verificasse. Agli arresti tre uomini, già noti alle forze dell'ordine, che dovranno rispondere è quello di tentata rapina aggravata in concorso.

La rapina si sarebbe dovuta compiere alle poste di Turrivalignani, comune del pescarese, nella giornata di sabato 26 novembre approfittando della chiusura del municipio che nello stesso stabile ospita, per l’appunto, l’ufficio postale. Era stata programmata tenendo anche conto del maltempo che afflitto tutto il Paese quel giorno: con la pioggia, i controlli dei carabinieri sarebbero stati meno importanti.

Ma i carabinieri hanno studiato ogni mossa dei malviventi, monitorando i loro movimenti, le loro abitudini e i loro disegni criminali arrestandoli prima che la rapina potesse essere consumata.

L'idea dei rapinatori era quella di entrare in scena in orario di apertura, costringendo l’impiegata ad aprire l’ufficio sotto la minaccia di una pistola, arma rinvenuta all’interno del veicolo e risultata falsa, sebbene priva del tappo rosso.

Probabilmente avrebbero poi legato gli ignari impiegati con delle fascette in plastica da elettricista, già assemblate e pronte per essere utilizzate: anche quelle, insieme a due radio ricetrasmettenti con auricolare, ai guanti che sarebbero stati indossati e ad altri oggetti atti a travisare le loro sembianze, sono state rinvenute sulla macchina e sequestrate.

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Le perquisizioni scattate a seguito degli arresti, hanno portato gli inquirenti a sequestrare un fucile calibro 12 a canne mozze illegalmente detenuto, perfettamente funzionante e con varie munizioni dello stesso calibro, dieci grammi di hashish e due stampe in plastica, palesemente contraffatte, raffiguranti le riproduzioni, anteriore e posteriore, di una targa fittizia, utilizzata per depistare i controlli.

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