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Covid 19

Perché in Piemonte i medici chiedono subito la zona rossa

Il Piemonte rischia una saturazione dei reparti ospedalieri e per questo l’Ordine dei medici di Torino ha chiesto un lockdown immediato per la regione che ha già superato la soglia di criticità per quanto riguarda le terapie intensive. “Il pericolo è che la situazione di qui alla prossima settimana possa aggravarsi ulteriormente – denuncia il presidente dell’Ordine Guido Giustetto – causando un più marcato aumento dei contagi, dei pazienti ricoverati e purtroppo dei decessi”. “È demenziale che il governo assuma decisioni sulla base di rilevazioni risalenti a 10 giorni prima”, denuncia l’Ordine.
A cura di Chiara Ammendola
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Con i 2.086 nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore, il Piemonte è di fatto la quarta regione in Italia per numero di nuovi contagi, dopo Lombardia, Emilia-Romagna e Campania. Quest'ultima è l'unica a essere in zona rossa mentre le altre sono al momento in zona arancione. Ma in queste ore a chiedere maggiori restrizioni per la regione piemontese è stato l'Ordine dei medici di Torino che ha richiesto una zona rossa immediata per il Piemonte: "Abbiamo alcune stime secondo cui l'incidenza di persone positive in Piemonte, che al 7 marzo era di 277 ogni 100.000 abitanti, potrebbe raddoppiare entro le prossime due settimane a parità di condizioni – ha spiegato il presidente dell'Ordine dei Medici Guido Giustetto – è demenziale che il governo assuma decisioni sulla base di rilevazioni risalenti a 10 giorni prima, utilizzando un sistema farraginoso che non tiene conto di tutti i dati già a disposizione e delle proiezioni possibili".

Governo assume decisioni sulla base di rilevazioni risalenti a 10 giorni prima

Secondo quanto denunciato da Guido Giustetto, che aveva chiesto in qualità di presidente dell'Ordine un lockdown già l'8 marzo del 2020, due giorni prima della decisione del premier Conte di istituire la zona rossa in tutta Italia, e il 1° novembre dello stesso anno, il meccanismo di analisi utilizzato dal governo per decidere settimanalmente sulle diverse zone di appartenenza delle regioni analizza dati sono "vecchi di quasi due settimane". In Italia il bollettino sulla diffusione del Covid di oggi mercoledì 10 marzo ha fatto registrare un aumento dei ricoveri di 489 unità (per un totale di 22.882) e di quelli in terapia intensiva di 71 unità per un totale di 2.827 ricoveri.

Il Piemonte tra le regioni che hanno superato la soglia critica

E nello specifico, secondo l'Ordine, in questi giorni la situazione negli ospedali del Piemonte è nettamente peggiorata, come conferma anche il grafico elaborato dalla Fondazione Gimbe sulla base dei dati Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aggiornati al 9 marzo 2021. Secondo la Fondazione infatti il Piemonte è tra le 11 regioni italiane che hanno superato la soglia critica del 30 percento relativa alle terapie intensive degli ospedali: la regione è infatti al 36 percento. Il rischio di saturazione dei reparti ospedalieri esiste, secondo l'Ordine, e il pericolo è che "la situazione di qui alla prossima settimana possa aggravarsi ulteriormente causando, di conseguenza, un più marcato aumento dei contagi, dei pazienti ricoverati e purtroppo dei decessi".

La zona rossa deve partire immediatamente

"In queste ore a livello nazionale e a livello locale è in corso una discussione sull'opportunità di istituire una zona rossa nella nostra regione a partire dalla prossima settimana – prosegue Giustetto – come Ordine dei Medici di Torino riteniamo invece che la zona rossa debba partire immediatamente: aspettare ancora altri giorni prima di procedere con nuove misure, che in ogni caso dovranno essere adottate, non ha alcuna logica né dal punto di vista sanitario né dal punto di vista economico e sociale".

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