8.380 CONDIVISIONI

Per un italiano su quattro il Covid nasce da un complotto per “fare profitti e controllare le persone”

Il Covid non sarebbe frutto di una casualità ma di un complotto. Lo pensa un italiano su quattro secondo quanto emerso dal 34esimo Rapporto Italia dell’Eurispes.
A cura di Chiara Ammendola
8.380 CONDIVISIONI
Immagine

Nessuna casualità, per più di un quarto della popolazione italiana dietro il Covid si nasconderebbe un complotto. Secondo quanto emerge dal 34mo Rapporto Italia dell'Eurispes, il 25,% degli italiani ritiene che dietro la pandemia ci sia qualcuno, complottisti dunque ai quali si aggiunge un'altra percentuale, quella del 4,8% secondo cui non in realtà non esiste nessuna pandemia. Cambia la percentuale se si guarda a chi pensa che il Covid sia frutto di una casualità (22,9%), mentre poco meno della metà degli italiani (46,6%) ammette di non avere idea di come si sia originata la pandemia da Covid-19.

Il virus creato per fare profitti e "controllare le persone"

Se si analizza il dato di coloro che non credono che la pandemia derivi semplicemente da una casualità, il 42,1% ritiene che il virus sia stato creato in laboratorio e poi sfuggito dal controllo, il 25,7% pensa invece che sia stato creato in laboratorio e diffuso di proposito nel mondo. La pandemia dunque non sarebbe frutto di una casualità ma sarebbe stata provocata per quasi un terzo delle persone intervistate (31,4%) dal governo cinese, dai poteri forti globali (27,3%) o dalle multinazionali farmaceutiche (12,1%). I motivi sarebbero i più disparati ma quasi un terzo pensa che il virus sia stato creato per fare enormi profitti (29,3%), "controllare meglio le persone" (20,1%) e "indebolire le democrazie" (18,4%), e ancora "ridurre la popolazione mondiale" (14,7%), "creare un clima di paura" (10%), "consolidare il potere delle èlite internazionali" (9,2%).

Italiani critici verso la gestione della pandemia da parte del governo

Critiche anche alla gestione da parte del governo italiano della pandemia: il 55,8% non approva la strategia adottata, contro il 44,1% di giudizi positivi. I cittadini danno un giudizio negativo anche sulla qualità dell'informazione italiana sulla pandemia: il 68,5% è critico, a fronte di un 31,5% soddisfatto. Crediamo ancora nella scienza? Solo il 17,6% del campione ha visto diminuire la propria fede nella scienza, mentre per la maggioranza è rimasta invariata (61,9%) e per uno su 5 (20,4%) è aumentata.

8.380 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views