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Per Eva Kaili Qatar “faro dei diritti dei lavoratori”, malgrado migliaia di morti per fare gli stadi

Secondo la vicepresidente del Parlamento UE Eva Kaili, coinvolta nello scandalo delle presunte tangenti del Qatar a eurodeputati e funzionari del Parlamento europeo, il Qatar rappresenterebbe un “faro” nel campo dei diritti dei lavoratori.
A cura di Davide Falcioni
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Almeno 6.500 operai migranti sono morti in Qatar negli ultimi 11 anni nei lavori per la realizzazione degli stati che stanno ospitando i campionati mondiali di calcio. E non si tratta che della punta dell'iceberg, visto che il conteggio non include tutti gli altri lavoratori deceduti nel Paese della penisola araba.

Ciò nonostante secondo la vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, coinvolta nello scandalo delle presunte tangenti del Qatar a eurodeputati e funzionari del Parlamento europeo, quella nazione rappresenterebbe un "faro" nel campo dei diritti dei lavoratori. Nel corso della plenaria dello scorso 21 novembre a Bruxelles, parlando della coppa del mondo di calcio, l'eurodeputata greca aveva dichiarato che il Qatar è "in prima linea per i diritti dei lavoratori" aggiungendo che l'Europa non ha "il diritto morale di dare lezioni allo scopo di attirare facilmente l'attenzione dei media". Kaili è stata arrestata venerdì 9 dicembre nell'ambito di un'inchiesta relativa a tangenti provenienti proprio dal Qatar.

"Oggi la Coppa del Mondo di calcio è la prova di come la diplomazia dello sport riesca a portare alla storica trasformazione di un Paese con riforme che hanno ispirato l'intero mondo arabo", diceva Kaili. "Da molto tempo dico che il Qatar è in prima linea per i diritti dei lavoratori: ha abolito la Kafala e introdotto il salario minimo nonostante il fatto che società europee si rifiutino di applicare queste leggi. Hanno scelto di seguire una visione e si sono aperti al mondo, ma qui c'è ancora qualcuno che li discrimina, li bullizza e accusi di corruzione chiunque abbia a che fare con loro".

Non è dato sapere se queste parole di Eva Kaili siano state il frutto di mazzette o tangenti da parte del Qatar. Di certo, però, la Procura di Bruxelles ha trovato a casa della donna "sacchi di banconote" sulla cui origine sono in corso approfondimenti. Secondo le indagini, sarebbero mazzette pagate dal Qatar per influenzare la reputazione del Paese in Europa. In attesa che venga fatta chiarezza Kaili è stata arrestata e sospesa dal suo ruolo di vicepresidente del Parlamento Europeo.

Anche italiani tra gli arrestati

Restano agli arresti anche i quattro italiani fermati venerdì, tra cui l'ex eurodeputato di Pd e Articolo 1 Antonio Panzeri, il sindacalista Luca Visentini e l'assistente parlamentare di Andrea Cozzolino, Francesco Giorgi.  Le indagini sono coordinate da Michel Claise, specialista dei reati finanziari della Procura di Bruxelles. Sono ipotizzati a partire dal gennaio 2021 i reati di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio.

Antonio Panzeri
Antonio Panzeri

L'inchiesta ha un suo ramo anche in Italia, dove sono in stato di fermo la moglie e la figlia di Panzeri, Maria Colleoni e Silvia Panzeri. Antonio Panzeri è sospettato di essere intervenuto per influenzare le decisioni dell'Eurocamera non solo a favore del Qatar ma anche del Marocco.

Su cosa si sono concentrate le indagini

Due le delibere del Parlamento UE su cui le indagini potrebbero essersi concentrate: il voto sulla liberalizzazione dei visti qatarini in commissione Libe (dossier che presto sarebbe finito in plenaria) e la risoluzione sulle violazioni dei diritti dei lavoratori a Doha. All'approvazione della liberalizzazione dei visti in commissione Kaili era presente e ha votato, pur non essendo membro della Libe. La risoluzione sul Qatar in Plenaria è stata invece approvata per alzata di mano. Si trattava di un testo in cui si condannava il trattamento dei migranti che hanno lavorato agli stadi del Mondiale e si chiedeva a Doha di fare un passo in più sui diritti.

Convalidato il fermo per 4 persone

Nell'ambito dell'inchiesta sulle sospette tangenti dal Qatar al Parlamento Europeo, la giustizia belga ha convalidato l'arresto e confermato le accuse per quattro persone fermate. Tra di esse, secondo i media locali, vi è il vicepresidente greco del Parlamento europeo, Eva Kaili. Quattro italiani erano in stato di fermo da venerdì: tra loro c'è l'ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1, Antonio Panzeri, e Francesco Giorgi, compagno della Kaili.

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