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Paola uccisa sulla A4 da auto contromano, il dolore del compagno: “Avremmo dovuto sposarci a marzo”

Terribile incidente stradale sulla A4: Hutu Parasheva, da tutti conosciuta con il nome di Paola, è stata travolta e uccisa da un’auto contromano a folle velocità mentre a bordo della sua Renault Clio andava a Tieste a casa del compagno: “Avevamo intenzione di sposarci, la data sarebbe arrivata presto, il giorno di S. Giuseppe, il 19 marzo”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine da Facebook.
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Travolta e uccisa da un'auto che procedeva a 160 chilometri orari e contromano sulla A4 a Trieste: è morta così Hutu Parasheva, da tutti conosciuta con il nome di Paola, 56 anni e da circa 10 in Italia. Originaria della Romania, la donna, che da un anno lavorava come operaia alla De Longhi di Treviso, è stata vittima dell'incidente lo scorso sabato 5 febbraio: era a bordo della sua Renault Clio e stava procedendo in direzione Trieste dove avrebbe dovuto trascorrere il fine settimana al casa del compagno quando è stata presa in pieno da un'altra vettura, alla cui guida c'era Ales Gomolj, 49enne originario di Capodistria, protagonista della folle corsa contromano costata la vita a Paola.

Ieri il gip di Trieste Marco Casavecchia ha sciolto la riserva e stabilito che Gomolj resterà in carcere. È stata così accolta la richiesta del pubblico ministero Matteo Trapani, che aveva invocato la custodia cautelare per evidente rischio di reiterazione del reato. Al momento l'uomo, indagato per omicidio stradale, si trova ricoverato e piantonato presso l'ospedale di Trieste, dove è arrivato subito dopo l'incidente e dove viene sottoposto ad accertamenti psichiatrici. Gli avvocati difensori, Sasa Primosic e Vanek Vallalta, entrambi del Foro di Gorizia, si sono riservati di presentare ricorso al tribunale del Riesame per ottenere che il loro assistito trascorra il periodo di carcerazione preventiva all'interno di una struttura sanitaria, affermando anche che nomineranno un consulente per valutare appieno le sue condizioni mentali.

Disperato è il compagno di Paola, Sergio Cottoloni, che in una intervista al Corriere della Sera, ha detto: "Veniva da me ogni fine settimana e per me era tutto, anche da un punto di vista pratico. Con la Sla che mi ha colpito più o meno due anni fa, era diventata il mio punto di riferimento, la persona che mi aiutava a fare le cose che per una persona sono assolutamente normali ma che per me, invece, rappresentano una montagna da scalare: lavarmi il viso alla mattina, pulire la caffettiera, tenere ferma la tazza del latte, vestirmi. Avevamo intenzione di sposarci, la data sarebbe arrivata presto, il giorno di S. Giuseppe, il 19 marzo. Avevamo anche programmato di spedire le partecipazioni alle nozze, lo avremo fatto il giorno di San Valentino. Adesso non c’è più nulla. Nulla".

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