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“Omosessualità è brutta malattia” e colpisce a calci e pugni lo studente: prof di Assisi condannato

Condannato a nove mesi di reclusione e una multa di 1.500 euro un professore che nel 2014 rivolse a uno studente, allora quattordicenne, di una scuola superiore della provincia di Perugia insulti omofobi. Il docente doveva inoltre rispondere di avere colpito il ragazzo davanti ai compagni in classe.
A cura di Susanna Picone
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Un docente di 50 anni è stato condannato a nove mesi di reclusione (pena sospesa) da parte del tribunale di Perugia. Nel 2014 avrebbe colpito e insultato con frasi omofobe un suo studente, all’epoca quattordicenne. Tutto è avvenuto in una scuola superiore di Assisi. A ricostruire la vicenda e dar notizia della condanna del professore sono i quotidiani locali. “L'omosessualità è una brutta malattia, ne sai qualcosa tu”, è la frase che il professore avrebbe rivolto al ragazzo e che gli è costata la condanna. Il docente doveva inoltre rispondere di aver colpito lo studente con "due calci a una gamba e altrettanti pugni a una spalla e infine prendendolo per il collo fino a fargli mancare il respiro" dopo che il giovane avrebbe risposto alle sue parole "ci credo da quando conosco lei". Secondo l’accusa l’insegnante, nello svolgimento del proprio servizio, avrebbe dunque abusato dei propri poteri e “in violazione di leggi e regolamenti ha arrecato un danno ingiusto all’alunno”.

Gli insulti e le botte durante la lezione

Davanti ai compagni, durante una lezione, il prof avrebbe pronunciato frasi omofobe rivolgendosi al ragazzo. In questa maniera "ne ha leso l’onore e il decoro, provocando la reazione del ragazzo che faceva analoga allusione nei confronti del professore con espressioni del tipo ‘Ci credo, da quando ho visto lei’". Il prof avrebbe quindi colpito lo studente procurandogli ecchimosi alla gamba giudicate guaribili in cinque giorni. Una volta a casa lo studente aveva raccontato quanto accaduto ai genitori che si erano recati alla polizia per fare denuncia. Come si legge su Umbria24, il docente di Spoleto è stato condannato anche al risarcimento di 1.500 euro.

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