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Omicidio Maria Spadini, confessa il figlio: dopo la morte ha infierito sul corpo della madre

Ha confessato dinanzi al gip del tribunale di Verona l’omicidio della madre, il 52enne Paolo Bissoli, fermato mercoledì sera dopo che il ritrovamento dell’80enne Maria Spadini nella sua casa di Bovolone, colpita da numerose coltellate. L’uomo era stato rinviato a giudizio per maltrattamenti nei confronti della moglie e delle due figlie.
A cura di Chiara Ammendola
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Gli inquirenti non avevano dubbi. A uccidere Maria Spadini nella sua casa di Bovolone, in provincia di Verona, è stato il figlio, Paolo Bissoli, fermato mercoledì sera poco dopo il ritrovamento del corpo senza vita della madre. Interrogato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Verona Marzio Bruno Guidolizzi, il 52enne non ha retto e ha confessato l'omicidio. L'interrogatorio di garanzia, avvenuto in teleconferenza dal carcere, è durato poco meno di mezz'ora: poche le informazioni trapelate finora, ma l'uomo che soffriva di disturbi psichici era stato rinviato a giudizio una settimana fa per maltrattamenti in famiglia, ma non sarebbe stato in grado di fornire un movente dell'omicidio.

Solo una settimana fa rinviato a giudizio per maltrattamenti su moglie e figlie

Secondo quanto appurato, dopo averla uccisa, Bissoli avrebbe continuato a infierire sul corpo della madre che è stato trovato, in un lago di sangue, con diverse coltellate alla schiena. A chiamare i soccorsi proprio il figlio che in un primo momento ha sostenuto di averla trovata morta alle otto, al suo rientro a casa. Un racconto che però ha retto fino al fermo dell'uomo, avvenuto la stessa sera quando, dinanzi al pm ha fornito una prima parziale confessione. Da circa una settimana Bissoli era stato rinviato a giudizio per maltrattamenti dopo la denuncia delle due figlie e della moglie, motivo per cui era tornato a vivere con la madre, a Bovolone, da circa 11 mesi. Nel procedimento penale era stata presentata anche una perizia psichiatrica che ne attestava la parziale incapacità di intendere e di volere. Una condizioni acuita negli anni dall'abuso di alcol e da una forte storia di depressione e di ansia.

La depressione e l'abuso di alcol: secondo una perizia parzialmente incapace di intendere e di volere

Avrebbe incolpato proprio questi due stati emotivi e psicofisici l'uomo nel racconto che ha fornito al gip dell'omicidio. Non ne poteva più e così si sarebbe sfogato proprio con la madre. Sui motivi che lo hanno spinto a tanto però non si è soffermato. Fin da subito gli inquirenti avevano ipotizzato che fosse lui l'indiziato principale dell'omicidio dell'anziana donna ritrovata con due coltelli da cucina nella schiena.

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