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Ultime notizie sull'omicidio di Elisa Pomarelli

Omicidio Elisa Pomarelli, caccia a Sebastiani nei boschi: “Pericoloso, forse armato”

Massimo Sebastiani, nel mirino di una estenuante caccia all’uomo nei boschi, dove si nasconde da giorni come un animale braccato, potrebbe essere armato e pronto a tutto. Lo affermano gli inquirenti che nelle ultime ore hanno cambiato l’accusa nei suoi confronti da ‘sequestro di persona’ a ‘omicidio e occultamento di cadavere’ per la scomparsa dell’amica Elisa Pomarelli. Intimato lo stop alle ricerche dei volontari nei boschi del Piacentino: “Lo cerchi solo chi è addestrato”.
A cura di Angela Marino
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Massimo Sebastiani è un soggetto pericoloso. A queste conclusioni sono giunti gli investigatori che indagano sull'omicidio di Elisa Pomarelli, la 28enne piacentina scomparsa insieme all'amico 45enne Sebastiani una settimana fa a Carpaneto Piacentino. Dopo che la procura ha formalizzato il sospetto di un delitto cambiando il titolo di accusa da sequestro di persona a omicidio e occultamento di cadavere a carico di Massimo Sebastiani, le ricerche della ragazza da parte dei volontari sono state sospese come atto precauzionale. Sebastiani, in fuga da una settimana nei boschi, potrebbe essere armato e potenzialmente pericoloso. Per questo a cercarlo devono essere figure addestrate a gestire la situazione.

L'ultima traccia nei boschi

Agli amici e parenti di Elisa, che si erano riuniti in squadre per coadiuvare le ricerche delle forze dell'ordine, pertanto, è stato chiesto di contribuire limitandosi a indicare sulla mappa baite, cascine, rifugi e grotte dove sarebbe possibile trovare riparo nei boschi. L'ultima traccia di Sebastiani risalirebbe allo scorso 31 agosto, quando una squadra di ricerca degli oltre 150 volontari impegnati nelle ricerche nella zona dei boschi del comune di Lugagnano ha localizzato un giaciglio di fogliame in località Riofreddo di Veleia. L'alcova improvvisata con strati di foglie, utilizzata verosimilmente nelle 48ore precedenti al ritrovamento è stata fiutata dai cani molecolari ed è considerata la prima traccia da domenica notte di Massimo Sebastiani. Dove ha portato questa traccia? Certamente alla conclusione che Sebastiani, operaio tornitore e taglialegna esperto dei boschi, si sta muovendo nei boschi come un animale in fuga, cercando ripari occasionali, sebbene non si escluda che avesse già individuato in partenza un rifugio sicuro dove nascondersi.

Trenta minuti per uccidere

Secondo le ipotesi della Procura di Piacenza, Elisa Sarebbe stata uccisa il giorno della stessa scomparsa, domenica 25 agosto, tra le 14 e 15 e le 14 e 57, quando i due hanno lasciato insieme il ristorante il Lupo, dove hanno pranzato insieme a Carpaneto. In quella manciata di minuti i due si sarebbero fermati a casa di Massimo Sebastiani, da dove poi lui solo è uscito a bordo della sua ‘Honda Civic'. Alle 14 e 47 viene ripreso dalle videocamere di sorveglianza di una pompa di benzina, dove si ferma per fare rifornimento e scambia due parole con il titolare: Volevo fare un giro con la mia ragazza – dice Sebastiani facendo riferimento a Elisa – ma lei non è voluta venire. Vado in campagna a lavorare. Sparisce dall'occhio delle telecamere, ma viene avvistato la sera a cena con una donna che non è Elisa, dopodiché torna a casa a Carpaneto per lasciare l'auto e il telefono cellulare e sparire portando con sé solo una felpa. Viene visto per l'ultima volta incamminarsi in località Sariano: da quel momento in poi nessuno ha più sue notizie.

L'ossessione per Elisa

Braccato come un animale selvatico nei boschi, temuto come un criminale pericoloso tanto da diffidare i volontari dalle ricerche, Massimo Sebastiani, nel mirino di una caccia all'uomo senza precedenti, resta un mistero. Dipinto da amici e parenti come una persona tranquilla, disponibile, che ‘non sarebbe capace di far male a una mosca', Massimo è un uomo normale, o almeno è quello che era fino al corto circuito di domenica 25 agosto, quando è uscito con Elisa per l'ultima volta. Impossibile immaginare cosa avesse in mente quando l'ha portata al ristorante e poi a casa sua a Carpaneto, dove secondo le amiche Elisa non era ‘mai voluta entrare' per ‘non illuderlo' che il loro rapporto fosse qualcosa di più di una semplice amicizia. Forse ha tentato un approccio, forse Elisa ha messo in chiaro per l'ultima volta i suoi sentimenti. Per Elisa, infatti, i limiti erano chiari e definiti. I due si erano conosciuti nell'agenzia di assicurazioni dove la ragazza lavorava insieme al padre e lì, complice la comune passione per la natura, avevano cominciato a frequentarsi. Una compagnia piacevole per lei, ‘la mia ragazza' per lui. Gli dicevo di lasciarla stare, ma lui non stava bene – racconta ora, disperato, il padre – lui diceva quella ragazza gli piaceva. Elisa gli piaceva, gli piaceva da morire.

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