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Non c’è un alcun nesso tra il vaccino trivalente e l’autismo: lo dice la Cassazione

Non c’è un alcun nesso tra il vaccino trivalente e l’autismo. Non esistono evidenze scientifiche per stabilire che il primo provochi la sindrome. Così i giudici della Suprema Corte in merito al caso di un bambino emiliano al quale era stato somministrato il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia. Poi erano insorti i sintomi dell’autismo. Si è trattato solo di un collegamento temporale.
A cura di Biagio Chiariello
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La Corte di Cassazione ha confermato l'assenza di nesso di causalità tra il vaccino trivalente – contro morbillo, parotite e rosolia – e l'insorgere dei sintomi dell'autismo in un bambino piccolo. I supremi giudici – che già si sono espressi altre volte in tal senso –  hanno dato l'okay al verdetto emesso nel 2014 dalla Corte di Appello di Bologna che ha respinto la richiesta di due genitori emiliani di ricevere l'indennizzo per danni dal Ministero della Salute. Secondo madre e padre, il figlio aveva manifestato l'insorgenza dell'autismo poco dopo aver ricevuto il vaccino trivalente.

Solo un collegamento temporale tra vaccino e autismo

In primo grado, il tribunale di Rimini nel 2012 aveva condannato il ministero della Sanità a pagare i danni da vaccino (stimati intorno ai 200 mila euro). All'epoca il consulente della famiglia ha presentato le ricerche del medico inglese Andrew Wakefild, autore di un discusso articolo su Lancet sui collegamenti tra vaccini e autismo, che poi venne ritirato. Secondo Vittorio Lodi, il perito nominato dalla corte  "sono studi irrilevant smentiti dalla comunità scientifica". Inoltre "nella storia clinica del bambino non c'è un'oggettiva correlazione temporale tra la progressiva comparsa dei disturbi della sfera autistica e il vaccino Mpr, vi è solo il fatto che i due eventi avvengano uno prima e uno dopo, ma come dimostrato, ciò non è sufficiente a mettere in relazione i due eventi ".

La sentenza di primo grado, poi ribaltata in Appello

In primo grado si era detto che in assenza di altre cause evidenti l'autismo non poteva che essere dovuto al vaccino. Un assioma contestato da Lodi. "Dire che la sindrome non ha altre cause note e quindi è colpa dell'Mpr non aveva senso logico – aggiunge Antonio Ferro, medico responsabile del sito "vaccinarsi", impegnato a informare sulle vaccinazioni – E tra l'altro recenti studi dicono che la sindrome potrebbe essere dovuta a una predisposizione genetica. La sentenza di Rimini del 2012 non aveva precedenti, e i gruppi antivaccinali hanno fatto leva sulla decisione per convincere centinaia di famiglie a non fare il vaccino Mpr. Adesso speriamo che i magistrati che si occuperanno della questine tengano conto di quanto stabilito dalla corte di Bologna".

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