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Neonata morta a Catania, 9 indagati per omicidio colposo

Sono nove gli indagati dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della piccola Nicole. Tra loro medici della clinica Gibiino, dove la bambina è nata, e personale Utin.
A cura di Susanna Picone
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Sono in totale nove gli indagati dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della piccola Nicole, la bimba nata con difficoltà respiratorie e morta poche ore dopo essere venuta al mondo in un’ambulanza mentre da Catania tentavano di portarla a Ragusa. Secondo quanto apprende l’Ansa, tra i nove indagati ci sarebbero medici della clinica Gibiino – dove la piccola è nata e dove ha accusato difficoltà respiratorie – e personale Utin. Il reato ipotizzato è omicidio colposo.  La Procura, guidata da Giovanni Salvi, ha lavorato tutta la domenica negli uffici del Palazzo di Giustizia. La Procura di Catania vuole chiarire la “complessa serie di concause” che hanno causato il decesso della bambina appena nata. “Dal parto e dalle terapie effettuate nelle primissime fasi di vita della bambina”, ma anche “modalità di reazione delle strutture centrali, a partire dal 118, nonché i tempi e le modalità di utilizzo dell'autoambulanza e la adeguatezza del personale del mezzo rispetto all'emergenza che si prospettava”.

Intanto la mamma della piccola Nicola è stata dimessa dalla clinica Gibiino di Catania. Il provvedimento è stato preso dai medici della clinica, secondo le procedure post partum. Le sue condizioni di salute sono state considerate infatti idonee alle dimissioni. “Siamo a casa, ed io e il tuo papà stanotte non avremmo dovuto dormire per cullare te invece abbiamo pianto quasi tutta la notte”, ha scritto la donna su Facebook. “Avremmo dovuto organizzare una festa, invece stiamo per organizzare un funerale: dovevano uscire in tre dalla casa di cure, invece usciranno in due”, si è sfogato così anche il nonno di Nicole, che ha ribadito che “la nostra famiglia non accusa alcuno, ma vogliamo soltanto chiarezza, verità e giustizia”. “Ci affidiamo – ha detto il nonno della neonata – alla magistratura, in cui abbiamo piena fiducia”.

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