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Nel mondo di Morgana Sinclair, la strega di Livorno che vive in un film di Tim Burton

“Ho creato il mio mondo perché altrimenti sarei morta in quello degli altri”. La storia di Morgana Sinclair, “la strega di Livorno” proprietaria di una casa/museo che contiene oltre 7mila bambole a forma di strega e cimeli raccolti in diversi viaggi tra la Cornovaglia, la Spagna, l’Irlanda e la Repubblica Ceca.
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Morgana Sinclair
Morgana Sinclair

Una casa che contiene oltre 7mila bambole a forma di strega dei più svariati tipi e fatture, centinaia di cimeli provenienti da ogni angolo d'Europa, orologi che non funzionano appesi alle pareti, due gatti neri di razza orientale, magri e dallo sguardo severo. È questo l'ambiente in cui ci accoglie Chiara, impiegata in arte Morgana Sinclair, che sembra appena uscita da un film di Tim Burton (non a caso, il suo regista preferito). Casa sua, L'Ora delle Streghe, si trova all'interno di un palazzo storico nel centro di Livorno.

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Ad aprirci la porta de "L'Ora delle Streghe", però, non è Morgana, ma la sua collaboratrice Laura, che tiene al guinzaglio uno dei due mici della proprietaria, Vodoo Blackmagic, detto Black. "Si sta preparando", ci avvisa Laura mentre Black le sale tranquillamente sulle spalle. Ogni angolo de L'Ora delle Streghe ha richiami a un mondo alternativo tra Piccoli Brividi e Tim Burton, con richiami ai personaggi cattivi della Disney ,"che sono molto più interessanti, spiega Morgana, delle principesse belle buone e brave". Morgana si presenta con un lungo vestito nero, cappello a cilindro da cui scendono boccoli neri e rossi, ombretto e unghie viola, rossetto di un colore acceso.

"Questo è il mio mondo, è la mia dimensione, il luogo in cui mettendomi una maschera posso essere me stessa", ci dice guardandosi intorno nell'ampio salotto pieno di luce. "Ho creato l'Ora delle Streghe nove anni fa in seguito a un viaggio nella Tuscia Laziale. Era il mio sogno, ma prima di allora non avevo trovato il coraggio per realizzarlo. Un incontro casuale ha fatto scattare qualcosa in me. Credo di essere sempre rimasta un po' bambina, spiega, per me far venire qui la gente è come prenderla per mano e dire: "Guarda cosa sono riuscita a fare. Ho creato il mio mondo perché altrimenti sarei morta in quello degli altri", ci spiega la donna elencando i viaggi compiuti tra Praga, Londra, Dublino, Navarra e la Cornovaglia, alla ricerca di tesori da aggiungere alla sua collezione.

"Esiste Chiara, e poi esiste Morgana". Morgana è il sogno di Chiara, che nella vita quotidiana lavora come impiegata all'interno di un'agenzia. "Chiara ha poco di Morgana", ci spiega precisando che con i suoi colleghi e datori di lavoro non condivide la sua più grande passione: "Nella vita di tutti i giorni, preferisco mantenere un profilo basso".

Nel luogo in cui Morgana ci accoglie, tutti gli orologi sono fermi. "In realtà il motivo è legato alla mia storia personale", confida Morgana. Figlia di un medico chirurgo e di un'insegnante, Morgana dice di non essere mai stata davvero capita e accolta dalla sua famiglia, che per lei desiderava un percorso più "tradizionale". "Quando i miei si sono separati, sono venuta a vivere qui con mia madre, che per un periodo ha quasi ostacolato il mio percorso. Mio padre nel frattempo, era lontano. Mio padre, in realtà, era quasi sempre lontano, anche quando ero piccola. Faceva il chirurgo ostetrico e ricordo che ogni volta che gli chiedevo qualcosa mi rispondeva "non ho tempo". "E allora, continua, il tempo dobbiamo prendercelo. Perché mi sono appassionata tanto del Gotico? Forse perché mio padre amava i film horror e l'unico momento in cui c'era tempo per stare insieme era quando mi sedevo sul divano a guardarli con lui".

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"Quando è morto mi ha lasciato una lettera, in cui mi ha chiesto scusa. Non ho potuto rispondergli, perché ormai era andato via. Eppure, morendo, mi ha dato le ali per realizzare il mio sogno. È importante credere nei propri sogni, continua Morgana, perché quando siamo allineati con l'universo, quando i nostri intenti sono forti, prima o poi l'universo risponde. Anche a una che, come me, quando piove dice: è una giornata bellissima!"

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