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Nasce un comitato per Antonietta Rositani, bruciata dall’ex: “Le serve l’aiuto di tutti”

All’indomani della condanna a 18 anni per per Ciro Russo, l’uomo che un anno fa ha tentato di uccidere l’ex dandole fuoco, in Calabria nasce un comitato a sostegno di Maria Antonietta Rositani, da 450 giorni in ospedale con il corpo ricoperto di ustioni. “Bene la sentenza, ma Antonietta va aiutata, non potrà più lavorare e forse neanche camminare”. Tra gli obiettivi sostegno psicologico e una raccolta fondi per la lunga riabilitazione che Antonietta dovrà affrontare.
A cura di Angela Marino
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Nasce in Calabria un comitato a sostegno di Maria Antonietta Rositani, la mamma di due figli vittima di tentato omicidio col fuoco da parte dell'ex. Dopo la sentenza che ha condannato Ciro Russo a diciotto anni di carcere per i fatti del marzo 2019, alcune associazioni del territorio reggino si sono mobilitate per offrire sostengo concreto ad Antonietta, che da oltre un anno vive in ospedale e lotta contro le ustioni che l'ex le ha procurato.

"La condanna – è scritto in una nota del comitato nascente – ha fatto giustizia, ma certamente non ha nemmeno lontanamente compensate le gravi ferite fisiche e morali che questo aberrante delitto ha lasciato nella vita di Maria Antonietta Rositani e in quella dei suoi figli. Maria Antonietta è sopravvissuta, ma da 450 giorni si trova in ospedale, ha subito decine d'interventi, per le gravi ustioni subite che hanno colpito gambe, braccia, viso. Più del 50% del corpo è stato distrutto dalle fiamme, non potrà mai più lavorare, e forse nemmeno camminare. Attualmente Maria Antonietta è ricoverata in ospedale a Reggio Calabria ancora in condizioni critiche e quando sarà dimessa dovrà affrontare una dura riabilitazione nella speranza che possa recuperare alla migliore qualità della vita possibile. Dovrà affrontare ancora anni di cure e di interventi di chirurgia plastica recandosi in istituti specializzati del centro nord che richiederanno ingenti spese, cure che la porteranno ancora fuori da Reggio assieme ai suoi familiari e in particolare al papà Carlo Rositani, il suo grande custode che non l'ha mai lasciata sola per un minuto. Con la sua forza d'animo, con la sua grande fede, Maria Antonietta sta dando alla città e al Paese una grande testimonianza di voglia di riscatto, di ricerca di una nuova felicità. Ora però è il momento per lei di sentire concretamente l'abbraccio della città e della comunità che deve condividere le sue fatiche, alleviare per quanto possibile la sua sofferenza, sia a livello morale che economico, con l'auspicio che lo Stato, che non ha saputo proteggerla, possa dare almeno risposte garantendo gli indennizzi e i sostegni previsti per le vittime di violenza in tema brevi".

Da qui l'istanza di alcune associazioni e della parrocchia dell'Itria, in collaborazione con l'avvocato della famiglia Rositani, di costituire un comitato il cui duplice obiettivo sarà quello di fornire un aiuto psicologico ed economico, attraverso  una raccolta di fondi, per coprire le spese delle cure di chirurgia plastica e di altri interventi. Il comitato, inoltre, si impegnerà a "farsi promotore della richiesta alla regione Calabria di dotarsi di una legge regionale che stanzi un fondo per le esigenze di donne vittime di violenza.

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