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Morto dopo Tso, spunta audio del 118: “Preso al collo, l’hanno un po’ soffocato”

La comunicazione fra l’equipaggio dell’ambulanza e la centrale operativa del 118 acquisita dai Nas e ora agli atti dell’inchiesta della Procura di Torino per omicidio colposo.
A cura di Antonio Palma
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Una comunicazione via radio tra i soccorritori e la centrale operativa del 118 potrebbe rappresentare un elemento molto importante nella vicenda della morte del 45enne Andrea Soldi, prelevato dai vigili in piazza Umbria a Torino per essere sottoposto a Tso ma arrivato già cadavere in ospedale. Nell'audio si sente uno dei soccorritori presenti a bordo dell’ambulanza che portò Andrea all’ospedale Maria Vittoria che descriverebbe un intervento non del tutto ordinario da parte degli agenti della polizia municipale. in particolare una frase sarebbe ora sotto l'attenzione degli inquirenti, nel dialogo l'operatore riferirebbe alla centrale operativa del 118 che l'intervento dei tre vigili "È stato un po’ invasivo… nel senso che l'hanno preso per il collo e l'hanno un po' soffocato". Rivelazioni che confermerebbero i primi rilievi dell'autopsia secondo la quale l'uomo è sttao stretto al collo per troppo tempo.

I tre agenti erano stati chiamati per sottoporre l'uomo, che era affetto da schizofrenia, a trattamento sanitario obbligatorio e per questo lo hanno prelevato da un panchina, ammanettato e caricato sull'ambulanza. Sempre nella conversazione del 118 si sentirebbe l'operatore riferire anche un'altra circostanza importante. Il paramedico pare abbia avuto da ridire sul fatto che Soldi, già in stato di difficoltà respiratoria e probabilmente cardiaca, fosse sistemato a pancia in giù sulla barella all’interno del mezzo per di più ammanettato, ma gli sarebbe stato ordinato di farlo: "Siccome aveva le manette ed era a pancia in giù non volevo farlo, ma mi hanno ordinato di metterlo così".

Si tratta di materiale molto prezioso per la Procura di Torino, che sta indagando sul caso con l'ipotesi di omicidio colposo. Il nastro della conversazione è stato acquisito dai carabinieri dei Nas, incaricati dal pm Guariniello di effettuare accertamenti sul caso, e incluso negli atti dell'inchiesta. Al momento nel registro degli indagati son finiti uno psichiatra presente al momento del fermo del 45enne e i tre vigili urbani che bloccarono il paziente.

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