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Morte di Dora Lagreca a Potenza

Morte Dora Lagreca, emersi nuovi dettagli sui lividi. L’avvocato: “Lo sapevamo, vogliamo la verità”

Dalle nuove relazioni dei consulenti per la difesa dei familiari di Dora Lagreca, la 30enne morta nell’ottobre 2021 a Potenza dopo essere precipitata dal quarto piano dell’appartamento che condivideva con l’ex compagno, sarebbero emersi alcuni lividi relativi a una colluttazione avvenuta prima della caduta. L’avvocato a Fanpage.it: “Vogliamo solo la verità”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Nelle relazioni dei nuovi consulenti per la difesa della famiglia di Dora Lagreca, la 30enne morta dopo essere precipitata dal quarto piano a Potenza nell'ottobre del 2021,  sarebbero emersi nuovi dettagli relativi ad alcuni lividi sul corpo della giovane. Nei report dei consulenti della difesa, infatti, si legge che sul corpo della 30enne sono state trovate tracce di una colluttazione avvenuta prima della caduta dal balcone. "Un dettaglio – ha ribadito a Fanpage.it l'avvocato Renivaldo Lagreca, che si occupa della difesa dei familiari della vittima – che era emerso già in precedenza. Sarebbe meglio specificarlo in maniera più attenta: erano apparsi evidenti già con l'esame autoptico".

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"Per quanto riguarda i lividi sul corpo di Dora e le incongruenze relative alla versione del suicidio – ha continuato l'avvocato – avevamo già sollevato più di una perplessità. Nelle relazioni si legge che Dora aveva dei lividi che possono essere attribuiti a una colluttazione verificatasi prima che cadesse nel vuoto, ma questo è un elemento sul quale abbiamo sempre cercato di puntare l'attenzione. In questi report emerge inoltre che Dora è precipitata con la schiena rivolta verso il vuoto".

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Secondo quanto ricostruito dal legale, dunque, appare improbabile l'ipotesi di un gesto volontario della 30enne, che potrebbe invece essere stata spinta giù dalla ringhiera.

"Né io né la famiglia della vittima abbiamo avuto modo di parlare con l'ex compagno, l'ultima persona ad averla vista viva prima che precipitasse dal quarto piano. Antonio Capasso non si è più messo in contatto con la famiglia, né con noi legali. Vogliamo solo la verità su quanto successo quella notte di quasi tre anni fa, ma serviranno ulteriori indagini per arrivare a questo punto". Il prossimo passo, ora, è l'udienza del 7 febbraio, quando i giudici si pronunceranno sulla richiesta di archiviazione del caso.

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