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Morte di Dora Lagreca a Potenza

Morte Dora Lagreca, il legale dopo il no all’archiviazione: “Soddisfatti, non possiamo fidarci dell’ex”

Durante un’intervista rilasciata a Fanpage.it, l’avvocato della famiglia di Dora Lagreca ha espresso soddisfazione per il no espresso dal tribunale di Potenza all’archiviazione del caso. Sono stati disposti altri 8 mesi per indagare sulla morte della 30enne originaria di Salerno che un anno fa è precipitata dal balcone di una palazzina di Potenza in circostanze ancora poco chiare.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il gip del tribunale di Potenza ha respinto l'archiviazione del caso di Dora Lagreca, la 30enne di origini campane precipitata dal quarto piano di una palazzina nella quale viveva con il fidanzato a Potenza. La giovane è morta nella notte tra l'8 e il 9 ottobre del 2021 in circostanze che restano ancora irrisolte. Secondo l'allora fidanzato Antonio Capasso, l'ultimo a vederla viva, la giovane si sarebbe suicidata dopo un litigio dovuto alla gelosia. A questa versione dei fatti non credono i familiari e l'avvocato difensore Renivaldo Lagreca, che per primo si è opposto alla richiesta di archiviazione del caso.

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Intervistato da Fanpage.it, il legale ha espresso soddisfazione per  il risultato e per la disposizione di una perizia balistica per rianalizzare la traiettoria della caduta di Lagreca e scoprire se il decesso della 30enne possa essere stato causato da terzi. "Avremo altri 8 mesi – ha spiegato l'avvocato – per capire cosa sia effettivamente successo quella notte. Siamo soddisfatti del risultato ottenuto e della consulenza balistica disposta per accertare la dinamica di quanto accaduto a Dora. Il giudice ha anche voluto una nuova consulenza medico legale e noi pensiamo che sia giusto, non possiamo affidarci solo alle parole dell'ex fidanzato, sono troppo poco".

Antonio Capasso, allora compagno della 30enne salernitana, ha sempre detto davanti alle forze dell'ordine di essere estraneo alla morte dell'ex fidanzata e di aver "solo cercato di impedire che si lanciasse dal balcone" dopo un litigio al termine di una serata trascorsa in un locale con alcuni amici.

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"Non crediamo all'ipotesi del suicidio dopo una lite perché Dora non ha mai dato segno di volersi togliere la vita. Sappiamo chi era Dora, ma siamo aperti a tutte le ipotesi, vogliamo solo la verità. Ci auguriamo che non ci siano responsabilità di terzi, ma non possiamo lasciare l'intera ricostruzione del caso alle parole di Capasso" ha spiegato l'avvocato della famiglia Lagreca .

"Finora non ha mai mostrato rimorsi o dispiacere per quanto successo a Dora. Non ha rivolto una sola parola di conforto ai familiari, è sparito in un silenzio imbarazzante – ha continuato Lagreca -. Vogliamo la verità, sappiamo di poterla trovare ed è doveroso farlo nel rispetto di Dora. Non possiamo chiudere il caso affidandoci alla sola versione di Capasso".

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