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Morte di Dora Lagreca a Potenza

Morte Dora Lagreca, no del gip di Potenza all’archiviazione: altri otto mesi per far luce sul giallo

Il gip del tribunale di Potenza, Salvatore Pignata, ha accolto la richiesta alla non archiviazione delle indagini presentata dalla famiglia della ragazza precipitata nell’ottobre 2021 dall’appartamento al quarto piano dove viveva con il fidanzato. Disposte perizia balistica e medica.
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Foto: Facebook.
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Non verrà archiviato il caso relativo alla morte di Dora Lagreca, la giovane 30enne di origini salernitane precipitata a Potenza dal quarto piano della palazzina dove abitava con il fidanzato Antonio Capasso, la notte tra l’8 e il 9 ottobre 2021.

Il gip del tribunale di Potenza, Salvatore Pignata, ha infatti accolto l’opposizione presentata dalla famiglia della ragazza alla richiesta di archiviazione delle indagini: altri otto mesi per continuare a cercare di ricostruire gli avvenimenti di quella tragica notte e a raccogliere eventuali prove.

Intanto, è stata disposta una perizia balistica che analizzi la traiettoria della caduta di Lagreca, per scoprire se possa essere stata frutto di una spinta o, comunque, forzata da terzi.

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Oltre a ciò, il gip ha anche chiesto una nuova consulenza medica, per appurare l’origine dei segni ritrovati sul corpo della giovane precipitata dal balcone completamente nuda, ossia per cercare di stabilire se siano o meno conseguenze della caduta.

È stata quindi accolta la richiesta presentata dalla famiglia di Dora, avanzata durante l’udienza dello scorso 18 maggio dall’avvocato Renivaldo Lagreca, che non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio.

Foto: Facebook.
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Per la morte della ragazza originaria di Montesano sulla Marcellana, piccolo comune campano in provincia di Salerno, è indagato per istigazione al suicidio Antonio Capasso, fidanzato di Dora e con lei all’interno dell’appartamento di Via Di Giura quella notte.

"Non c'era alcuna sintomatologia che potesse far pensare a un suicidio”, è quanto continuano a ripetere da quasi due anni i familiari della giovane, da tutti descritta come una ragazza solare ed entusiasta all’idea di pianificare il futuro al fianco del compagno, con il quale era andata a convivere da pochi mesi, dopo essersi trasferita nel capoluogo lucano dove aveva trovato lavoro come assistente scolastica.

Ciò che emerge dalle testimonianze delle amiche è la presunta gelosia di Capasso: “Sapevamo che era tremendamente possessivo – ha raccontato una cara amica di Dora -. Quando si è fidanzata e dopo il trasferimento i nostri rapporti si sono allentati, mi aveva detto che era molto geloso”.

Potrebbe essere proprio la gelosia il motivo alla base della lite scoppiata tra i due quella notte, poco prima della fatale caduta della ragazza. Un litigio che sarebbe stato in seguito ridimensionato all’interno della testimonianza del fidanzato, ma sul quale gli inquirenti – tra le altre cose – continueranno a indagare per i prossimi otto mesi.

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