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Morte Domenico Bandieramonte, legale: “Indagini vanno avanti, passaggio tra ospedali ha creato caos”

Proseguono le indagini sulla morte del piccolo Domenico Bandieramonte, il bimbo morto in ospedale il 14 luglio scorso. Il legale a Fanpage.it: “Accertamenti vanno avanti nei tempi stabiliti dalla legge”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Le indagini sulla morte del piccolo Domenico Bandieramonte stanno procedendo secondo i termini di giustizia. A sottolinearlo è l'avvocato Francesco De Lorenzo, incaricato dai familiari del bimbo di 4 anni morto in ospedale a Taormina. A Fanpage.it ha spiegato che sono 22 le persone indagate e che l'attenzione delle autorità sulla ricostruzione dinamica dei fatti è altissima. "Tutti gli accertamenti sono effettuati secondo i tempi previsti dalla legge – ha raccontato in un'intervista telefonica -. Nonostante le ferie estive, i periti hanno lavorato e continuano a lavorare ai risultati degli esami del caso. Le evidenze che emergeranno saranno rese pubbliche nei tempi previsti dalla legge: almeno 90 giorni ".

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Secondo il legale, per la deposizione delle evidenze dell'esame autoptico potrebbe essere chiesta una proroga. "Accade spesso – ha continuato – perché l'autopsia richiede grande attenzione nell'analisi dei risultati. Ci auguriamo che tutto avvenga nei tempi stabiliti, soprattutto per andare incontro all'impazienza di una madre che vuole sapere cosa sia accaduto a suo figlio di soli 4 anni".

Il piccolo Domenico Bandieramonte è morto il 14 luglio scorso, molto probabilmente a causa di un batterio ospedaliero. A confermare questa ricostruzione sarà solo l'esito dell'autopsia, non ancora depositato, ma per la morte del bimbo di 4 anni sono 22 le persone indagate. Il piccolo era stato ricoverato prima all'ospedale San Marco di Catania per un virus intestinale, poi trasferito nella struttura ospedaliera di Messina e poi presso il nosocomio di Taormina, dove però è arrivato in condizioni disperate ed è morto.

"Il passaggio da un ospedale all'altro ha generato il caos sullo stato delle indagini e sulle competenze delle diverse Procure siciliane – ha spiegato ancora il legale -. Solo in un secondo momento è stato stabilito che l'inchiesta spetta agli organi di Catania, lì dove il bimbo è stato inizialmente ricoverato e dove avrebbe presumibilmente contratto il virus ospedaliero. Il piccolo è stato sottoposto a un solo regolare esame autoptico. Dal canto nostro abbiamo studiato le cartelle cliniche e ci siamo fatti un'idea di quanto avvenuto, ma l'ufficialità sarà data solo quando sarà depositato l'esito dell'autopsia".

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