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Mario, morto a 91 anni mentre fugge dalla casa di riposo: si era calato da una finestra col lenzuolo

L’anziano era ospite della casa di riposo Francesco Bottoni di Papozze, Rovigo. Ad ucciderlo un contraccolpo della ‘corda’ utilizzata per la fuga.
A cura di Biagio Chiariello
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Si chiamava Mario Finotti, aveva 91 anni ed era ospite dell’Opera pia Bottoni di Papozze, in provincia di Rovigo. È morto nella notte tra domenica e lunedì nel tentativo di lasciare la propria stanza al primo piano della casa di riposo usando come ‘corda’ delle lenzuola legate tra loro. L'hanno trovato senza vita, a penzoloni dalla finestra della struttura: fatale probabilmente una scivolata (visto che la ‘corda' ha retto) che ha provocato la compressione dei polmoni e quindi il decesso morte. Sul posto i rilievi dei carabinieri e il Suem118 che ha accertato il decesso del 91enne.

Mario Finotti era nato nel 1930 a Papozze, dove ha sempre vissuto; non aveva figli e prima di entrare nella casa di riposo la scorsa estate, abitava in località Santi verso Villanova Marchesana. "Siamo scossi per quanto accaduto – ha detto il direttore della struttura, Luca Avanzi, al Corriere della Sera-. Mario Finotti stava bene, non soffriva di patologie degenerative. Non si sa cosa gli sia passato per la testa, perché da un punto di vista psicologico era sereno. Anche la scorsa settimana, la nipote aveva parlato con la psicologa in videochiamata ed era emerso un buon quadro psicologico dell’anziano".

Gli unici parenti con cui la vittima aveva contatti sono alcuni nipoti che vivono a Bologna. Da tre settimane, tuttavia, poteva sentirli solo telefonicamente, a causa della sospensione delle visite in presenza alla casa di riposo di Papozze, per via dei protocolli Covid. "Il tema della solitudine delle persone anziane che si trovano lontano dalla propria casa e dagli affetti – spiega Avanzi – è un tema che può essere centrale rispetto all’episodio. Gli operatori e gli infermieri non riescono a sostituirsi alla famiglia. Di certo l’ospite poteva uscire e andare dove voleva dalla casa. Finotti era anche un uomo solare; l’età e l’inizio di deficit cognitivi forse hanno contribuito al triste epilogo".

"L’ultima volta che l’ho visto — ricorda il sindaco di Papozze, Pierluigi Mosca — dev’essere stato l’anno scorso, quando ancora c’era il lockdown. Veniva a trovarmi in municipio un paio di volte l’anno. Era appassionato di politica e veniva proprio a parlare di politica. Si presentava con qualche scusa, tipo che aveva la caldaia a casa che funzionava male, ma poi facevamo una bella chiacchierata. Restava in ufficio una mezz’oretta ed era anche simpatico. Veniva in centro con l’autobus, perché abitava appena fuori del paese, e alla fine chiedevo a un dipendente di quelli esterni di riaccompagnarlo a casa col pulmino…".

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