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Maria Chindamo, esce dal carcere l’uomo arrestato per il suo omicidio

Il Tribunale del Riesame ha concesso la scarcerazione di Salvatore Ascone, detto ‘U pinnularu’, l’uomo arrestato lo scorso 11 luglio con l’accusa di aver partecipato all’omicidio di Maria Chindamo. Il Riesame ha annullato l’ordine di custodia cautelare su richiesta dei legali dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine. Ascone è il proprietario della tenuta antistante la proprietà dove Maria è stata aggredita.
A cura di Angela Marino
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Esce dal carcere Salvatore Ascone, il 53enne accusato di aver partecipato all'omicidio di Maria Chindamo, l'imprenditrice scomparsa davanti alla sua azienda agricola a Limbadi (Vibo Valentia), due anni fa. Il Tribunale del riesame di Catanzaro ha accolto la richiesta dei legali dell’indagato, Francesco Sabatino e Salvatore Staiano, annullando così l'ordine di custodia cautelare il carcere. Ascone, detto ‘o Pinnularu', già noto alle forze dell'ordine e ritenuto legato al clan Mancuso di Limbadi era stato arrestato lo scorso 11 luglio con l'accusa di concorso in omicidio. Con lui è indagato Gheorghe Nicolae Laurentiu, 30 anni, operaio alle dipendenze di Ascone, accusato di aver manomesso, allo scopo di non lasciare alcuna traccia di ciò che sarebbe accaduto, le telecamere della tenuta di Ascone davanti alla proprietà dove Maria Chindamo è stata aggredita, il 6 maggio del 2016.

Secondo la ricostruzione della Procura Maria Chindamo è stata dapprima aggredita e poi caricata con la forza da una o più persone su un altro mezzo per poi essere portata via. Tracce di sangue sulla carrozzeria dell'auto hanno permesso di concludere che già dalla sua discesa dall'auto, Maria era stata bloccata e picchiata. Quel giorno la mamma 44enne era andata alla sua azienda per un appuntamento con un operaio.

Sullo sfondo del delitto, secondo l'ipotesi seguita dagli inquirenti, ci sarebbe una vendetta maturata nel contesto familiare della donna. Un contesto che non aveva accettato la separazione dal marito Ferdinando Punturiero, e aveva colpevolizzato Maria del tragico suicidio dell'uomo, avvenuto solo un anno prima della scomparsa, il 6 maggio 2015. Lo stesso giorno in cui, 365 giorni dopo Maria è stata fatta sparire. Una coincidenza marcata che ha messo subito gli inquirenti sulla pista della spedizione punitiva. Sin dalle prime fasi dell'indagine, non vi sono mai stati dubbi sull'ipotesi dell'omicidio. Maria, commercialista e imprenditrice, ha lasciato tre figli.

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