Mara Favro, il datore di lavoro indagato accusato anche di minacce a un’altra cameriera

L’ex datore di lavoro di Mara Favro, già indagato con il suo ex pizzaiolo per l'omicidio e l'occultamento del cadavere della donna scomparsa e trovata morta a Chiomonte, è ora accusato anche di minacce a un'altra cameriera del suo locale in Val di Susa. Vincenzo Milione, detto Luca, infatti è stato denunciato da un’altra donna che ha lavorato come cameriera per alcuni giorni nel locale gestito dall’uomo a Chiomonte e dove Mara Favro è stata vista per l’ultima volta la notte della scomparsa l'8 marzo 2024
L'inchiesta era partita alcuni mesi fa dalla denuncia di una ex dipendente che aveva detto di aver ricevuto minacce di morte dall’uomo dopo una lite per contrasti sul lavoro. Nel dettaglio, la donna sostiene di avere lavorato come cameriera per alcuni giorni nel locale della Val di Susa, ma di non essere stata pagata e per questo di aver litigato nell’estate scorsa col gestore della pizzeria.
La donna racconta di una accesa discussione con Milione per un presunto mancato pagamento e per le condizioni di lavoro di lei e del compagno che lavorava nella stessa pizzeria. Stando al suo racconto, l’uomo l’avrebbe minacciata dicendo “Vuoi fare la fine di Mara?” e lei, sapendo che Milione è indagato per l'omicidio di Mara Favro, si sarebbe spaventata decidendo di denunciarlo.
A sostegno delle accuse, la donna ha presentato anche un messaggio audio che avrebbe ricevuto da Milione e che è stato acquisito agli atti. La stessa cameriera avrebbe parlato anche delle condizioni lavorative del marito sostenendo che lui era rimasto a lavorare, mentre lei andava via perché costretto a rimanere e sequestrato dal datore dentro il locale. Queste ultime affermazioni però sono state smentite dagli accertamenti dei carabinieri.
Vincenzo Milione dal suo canto si dice completamente estraneo ai fatti e dopo la chiusura delle indagini, ha chiesto di poter essere ascoltato dai pm per raccontare alla sua versione dei fatti. “Stiamo studiando gli atti. Siamo stati noi a chiedere l'interrogatorio per chiarire la posizione del mio assistito" ha spiegato a La Stampa il difensore di Milione.
Già ai microfoni di “Chi L’ha visto?” Milione aveva dato un’altra versione pur ammettendo la lite. “Lei disse che non sarebbe andata via senza soldi e io le dissi ‘non farmi incazzare’ e lei mi rispose: ‘altrimenti che fai, mi fai fare la fine di Mara’ a quel punto mi sono arrabbiato e le ho sbattuto la borsa fuori” aveva spiegato, aggiungendo di non averla mai colpita: “Io non ho mai fatto del male a nessuno. Non vedo l'ora di questo processo”.