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Manfredonia, accusano disabile di aver rubato il loro cane: coppia lo sequestra e lo tortura

Orrore a Manfredonia, in provincia di Foggia, dove un disabile di 25 anni è stato sequestrato, immobilizzato e torturato con una mazza e una bottiglia rotta da una coppia di conviventi sulla quarantina che l’avevano accusato di aver rubato il loro cucciolo di Border Collie. I due sono stati arrestati per i reati di tortura con l’aggravante del sequestro di persona e lesioni aggravate in concorso.
A cura di Ida Artiaco
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Avrebbero sequestrato, torturato e pestato un giovane disabile di 25 anni, accusandolo di aver rubato loro un cucciolo di cane. Orrore a Manfredonia, in provincia di Foggia, dove una coppia di conviventi, Pasquale Lebiu, 40enne, e Filomena Cotugno, 43enne, è stata arrestata ieri su ordinanza emessa dal gip del tribunale di Foggia Margherita Grippo per i reati di tortura con l'aggravante del sequestro di persona e lesioni aggravate in concorso. Secondo quanto emerso dalle indagini, i fatti risalgono allo scorso 19 marzo: i due avrebbero condotto il ragazzo, accusato di aver rubato il loro Border Collie, in un luogo di campagna, dove l'avrebbero immobilizzato, con i polsi legati dietro la schiena e trascinato con un guinzaglio. "Fai il cane", gli avrebbero ripetuto a più riprese. Poi l'avrebbero violentemente percosso con una mazza su tutto il corpo e con una bottiglia rotta, in particolare sulle gambe, spalle e sulla testa, e ridotto in uno stato d’incoscienza. La vittima ha riportato gravi lesioni che hanno infine reso necessaria le cura dei sanitari.

A soccorrere il ragazzo è stato un passante che lo ha trovato riverso per terra e che ha immediatamente allertato i soccorritori. La vittima era in forte stato di choc, poi ha trovato il coraggio di denunciare l'accaduto. Agli agenti ha raccontato che già il giorno prima era stato aggredito dai due indagati. Non era infatti la prima volta che succedeva un episodio simile. La vittima, infatti, che già il giorno precedente era stato picchiato dagli stessi aggressori, sebbene avesse riportato delle lesioni, aveva deciso di non ricorrere alle cure sanitarie, mentre il padre, per risolvere definitivamente la questione, si era reso disponibile a risarcire economicamente il presunto danno patito, nonostante il figlio negasse ogni coinvolgimento. Alla luce degli elementi raccolti nel corso delle indagini, supportate anche da immagini video e dichiarazioni testimoniali, il Sostituto Procuratore Roberto Galli ha infine richiesto una misura cautelare che è stata accolta dal gip.

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