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Cambiamenti climatici

Maltempo e nubifragi in Italia, Prof. Fazzini: “Clima si estremizza, dovremo imparare ad adattarci”

Nubifragi e fenomeni atmosferici devastanti sono in aumento a causa dell’estremizzazione del clima. A dirlo il Prof. Massimiliano Fazzini, coordinatore dell’area tematica Sigea sul rischio climatico.
Intervista a Prof. Massimiliano Fazzini
Coordinatore dell'area tematica Sigea (Società italiana geologia ambientale) sul rischio climatico
A cura di Gabriella Mazzeo
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Nubifragio in Sicilia
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Dopo lunghi mesi di siccità si sono scatenati violenti fenomeni atmosferici che stanno causando danni e devastazione nel Centro Nord dell'Italia. Decine di civili sono stati evacuati a causa del maltempo e dei nubifragi che hanno sconvolto in questi giorni la Toscana e l'Emilia Romagna. Ingenti i danni ad abitazioni, attività commerciali e strade.

A causare l'aumento di fenomeni devastanti che sempre più spesso causano morti e feriti, il cambiamento climatico e l'operato dell'uomo. "Il problema principale è che il sistema Terra risponde sempre meno prontamente a questi episodi violenti – ha spiegato a Fanpage.it il Prof. Massimiliano Fazzini, coordinatore dell'area tematica Sigea (Società italiana geologia ambientale) sul rischio climatico – perché è debole a causa della cementificazione e dell'antropizzazione sfrenata".

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Perché sono in aumento fenomeni atmosferici devastanti come quelli che abbiamo visto negli ultimi giorni?

Sono diversi i fattori: il primo è quello climatico, il secondo è quello strettamente legato all'antropizzazione. Le forti precipitazioni aumentano perché le temperature si sono pericolosamente alzate negli ultimi 40 anni. Il sistema Mare accumula maggiore energia termica e appena si verifica l'incontro con correnti fredde, il surplus deve essere liberato in modo rapido. Gli effetti sono quelli che vediamo, purtroppo. A tutto questo si aggiunge anche l'operato dell'uomo: la cementificazione e l'indebolimento della terra fanno sì che il sistema non riesca a reagire prontamente a questi eventi naturali.

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Possiamo parlare quindi di una tropicalizzazione del clima in Italia?

In realtà sarebbe giusto dire che il clima si sta estremizzando e questo deve preoccuparci. Più che tropicalizzazione, potrebbe essere una continentalizzazione con inverni asciutti e piogge in estate. Osserviamo questo tipo di fenomeni da circa 3 anni, ma non possiamo ancora dire che questa estate abbia segnato l'inizio di un lento declino. La scienza richiede onestà e precisione, per cui bisogna mettere da parte negazionismi e allarmismi e ragionare sui dati. Quest'anno è stato decisamente anomalo dal punto di vista climatico: novembre e dicembre sono stati piovosi e nevosi, poi abbiamo avuto un lungo periodo di siccità ora interrotto con precipitazioni violentissime. Non possiamo dire che sia l'inizio di qualcosa, perché si è trattato di condizioni ancora molto particolari. Questo potrà dircelo solo il tempo. Resta evidente che sia in atto un'estremizzazione del clima e questo deve farci stare in allerta.

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Cosa intende precisamente per estremizzazione?

Caldo anomalo e precipitazioni devastanti, ma anche l'alternarsi repentino di queste due cose. Soprattutto si estremizza la frequenza di eventi come nubifragi e forti piogge: paradossalmente noi registriamo sempre gli stessi livelli di acqua piovana caduta in un anno. Il problema è che le precipitazioni che prima si verificavano in 100 giorni, ora si verificano in 60. Dobbiamo tenere presente tutto questo ed è importante che la nostra società si adatti a questa possibile nuova realtà.

Cioè?

Bisogna essere più pronti e rischiare di meno. Disastri del genere sono abbastanza prevedibili e vanno presi con attenzione. I cittadini dovrebbero evitare di uscire e di prendere l'auto in previsione di peggioramenti del meteo, senza aspettare l'allerta della Protezione Civile. Poi le infrastrutture devono essere più forti, quello è certo. Serve uno sforzo collettivo.

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L'estremizzazione del clima può ancora essere invertita?

La questione è complessa perché l'Europa si sta dando da fare sulle politiche ambientali, ma deve scontrarsi con le politiche dei Paesi in via di sviluppo. I nostri sforzi non valgono nulla se non abbiamo la collaborazione di quella parte del mondo, questo deve essere chiaro. L'Europa si sta impegnando, anche se potrebbe fare molto di più sul fronte delle energie rinnovabili. Continuiamo a discutere l'aumento delle temperature in conferenze sull'ambiente che chiamano esponenti politici da tutto il mondo, ma basiamo i nostri programmi su congetture. Non sappiamo per quanto ancora potrà resistere il sistema Natura. Tutti i dati che abbiamo si basano su simulazioni e statistiche, ma di fatto nessuno sa cosa accadrà in futuro. Per questo è importante velocizzare i processi per l'emissione di energia pulita.

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