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Maltempo a Saponara, anche i cani vagano nel fango (VIDEO)

Il comune di Messina dilaniato dal maltempo è ora un paese fantasma. Tra le vittime della tragedia non soltanto le persone, ma anche i cani di un rifugio annientato dalla frana. Come le persone, sono smarriti e abbandonati.
A cura di Simona Linardi
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A Saponara anche un rifugio di cani è stato abbattuto

L'errare dei cani diventa simbolo di un paese ridotto a brandelli, che cerca di rialzarsi.

Maltempo Saponara

Saponara è il comune di Messina lasciato in balia di se stesso durante la tragedia che ha colpito la Sicilia. È il comune vittima della frana abbattutasi su un edificio che ha ucciso tre persone, tra cui un bambino di 10 anni. Ed oggi, dopo due giorni di inferno, si cercano ancora le vittime tra il fango. È il paese che non ha esitato a scavare con le proprie mani per ritrovare cose e persone, per ripulire case e negozi, per riprendersi la propria vita.

Il crollo della montagna, dopo le intense piogge, e l’esondazione dei fiumi hanno portato alla devastazione del paese, lasciando solo un cumulo di macerie galleggianti sul fango. È la stessa montagna su cui sorgeva un rifugio di cani abbandonati, che era curato dall’associazione Guardie per l’ambiente, un luogo che accoglieva decine di animali. Dopo la frana del costone almeno una decina di essi sono andati dispersi, 3 sono stati ritrovati morti, 5 recuperati dai volontari, che continuano a cercare i dispersi tra i detriti. Come le persone, anche i cani vagano tra le strade che facciamo fatica ad individuare, nel tentativo di ritrovare i loro padroni e ricercando invano un rifugio. Affondano le zampette nella melma e, come la gente, sono alla ricerca della casa che hanno perso.

I cani che errano sul suolo sommerso dalla fanghiglia sono simbolo della tragedia che ha coinvolto la Sicilia e di quella che ha coinvolto la Calabria, un disastro che ha portato danni di miliardi di euro. Anche gli animali sono stati vittime del maltempo, anche loro sono ora smarriti. Il paese, ridotto a brandelli, tenta difficilmente di fondare le basi per ricostruire un nuovo futuro.

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